
9-10 aprile 1932
La Mille Miglia del 1932 salutò vincitore Mario Umberto Borzacchini. Il corridore ternano impiegò 14 ore 55 minuti e 19 secondi da Brescia a Roma e quindi di nuovo a Brescia. In quelle quasi quindici ore (dalle 11 di sabato 9 alle due di notte di domenica 10 aprile) al volante della sua Alfa Romeo aveva percorso circa milleseicento chilometri viaggiando alla media di 110 orari, polverizzando i record stabiliti l’anno precedente dal tedesco Rudolph Caracciola: un’ora in meno il tempo impiegato e 10 chilometri all’ora in più di media.
Fu una gara massacrante più del solito quella Mille Miglia che vide perdersi per strada per incidenti o per guasti meccanici molti dei protagonisti principali: Nuvolari, Ghersi, Campari, Siena e lo stesso Caracciola che era transitato in testa al controllo orario di Roma, a metà percorso. Borzacchini i propri guai meccanici li aveva fin dall’inizio: c’era troppo olio nel motore ed era stato costretto a fermarsi dopo pochi chilometri per rimediare all’inconveniente. Ripresa la gara transitò a Roma con diciotto minuti di ritardo. Tra Roma e Terni ne recuperò otto, e continuò nella sua marcia forsennata. Ad Ancona era passato in testa, Braccato da Campari e Siena che erano a circa un minuto. Ma ormai la marcia dell’asso ternano era diventata inarrestabile. Campari ebbe un incidente tra Ancona e Falconara. Siena e Caracciola si ritirarono per guai meccanici nell’ultimo tratto di gara, quando da Verona stavano marciando verso il traguardo di Brescia.
A Terni si seguirono con trepidazione tutte le fasi della corsa e alla fine si fece festa per Baconin Borzacchini, come continuavano a chiamarlo i ternani anche dopo che egli aveva scelto di chiamarsi Mario Umberto.
Altri articoli su Borzacchini 1898, nasce un campione di nome Baconin Un ternano alla Mille Miglia Una chiazza d'olio a fu la fine Monumento in onore di Borzacchini