Da Endrigo a Dalla passando per Daolio: ma nessuno ricorda Claudio Terni

A Terni un’altra edizione del Tributo a Sergio Endrigo, artista considerevole. Mentre si registrano intitolazioni di incroci, rotonde, parchi ad altri famosi artisti e cantanti: da Lucio Dalla ad Augusto Daolio. Due dei “grandi”. Segno di una cultura popolare che fa presa a Terni. Di Sergio Endrigo non si ricordano esibizioni in città, Lucio Dalla fu alla Passeggiata, alla Festa dell’Unità, con un concerto che è rimasto indelebile nel ricordo dei ventenni di allora; Augusto Daolio, insieme ai Nomadi, tenne un concerto in piazza della Repubblica, gratuito.

Ben venga il loro ricordo, ma visto che ci siamo… ci sarebbe un vicolo (se di più proprio non si può) da dedicare ad un cantante che almeno è tanto ternano da esser cresciuto a “Lu Palazzone” di viale Brin?. E’ scomparso qualche anno fa, dimenticato da parecchi, ma non da tutti. Si chiamava Claudio Scimmi, ma era noto in  tutta Italia con il nome d’arte scelto in omaggio alla sua città: Claudio Terni.

Lui, sicuramente, il nome di Terni lo rese molto conosciuto. Le riviste ed i quotidiani dell’epoca (siamo negli anni ’50 del secolo scorso) si occupavano spesso di lui. Ben presto, dopo l’esordio, fu scritturato dalla Cgd, un casa discografica importante all’epoca, tanto da avere come punta di diamante un “divo” come Teddy Reno.

Un cantante vero, che partecipò a diverse edizioni del Festival di Napoli, quando la gara canora partenopea se la batteva con quella sanremese, e dove – come a Sanremo – erano due gli interpreti di ogni canzone in gara, fu in coppia con gente come Sergio Bruni, Nunzio Gallo, Luciano Virgili. Memorabile è considerata la sua partecipazione al festival di Napoli del 1958, quando in coppia con Sergio Bruni al Festival, presentato da Enzo Tortora quell’anno, Claudio Terni fu in lotta per la vittoria.

Certo il “reuccio” era sempre Claudio Villa ma accadde che, come riportarono i quotidiani del tempo, nel momento in cui Claudio Villa abbandonò l’orchestra Conte, una delle più “gettonate” il suo posto fu preso da Claudio Terni “il quale ha una potenza di voce superiore al suo predecessore”.  Orchestra Conte, Angelini… Si esibivano in diretta nei programmi radiofonici Rai e di quei programmi fu per mesi e mesi proprio Claudio Terni uno dei cantanti fissi.

Non era frutto di improvvisazione un successo come quello ottenuto da Claudio Scimmi con concerti tenuti in tutta Italia e in tournées all’estero: in Russia, Canadà ed Australia. La sua voce tenorile e i suoi studi di canto (fu all’attenzione anche di Beniamino Gigli) prese parte a diverse opere liriche al San Carlo di Napoli e allo Sferisterio di Macerata.

Le canzoni incise: tutti i “classici” dell’epoca: da “Chitarra Romana” a “Canta se la vuoi cantar”, da “Firenze sogna” a “Torna piccina” a “Tutte le mamme” e – naturalmente – praticamente tutto il repertorio napoletano…

Nessuno pensa ad un tributo, che alla fine non ci starebbe neppure male: ma almeno un’iniziativa in ricordo di un artista che Terni l’ha fatta conoscere nel mondo, nemmeno costerebbe niente.

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