Collestatte, un cardinale per la chiesa all’ex Carburo

26 settembre 1933

La lapide è scritta in latino: “Templum hoc Sacro Cordi Jesu dicatum ab E.mo card. Donato Sbarretti benedictum fuit die XXVI septembris AD MCMXXXIII – XI fascistici aevi”. E’ la memoria della consacrazione della chiesa di Collestatte Piano, quella realizzata proprio al centro dell’ex stabilimento della Carburo di Calcio, a due passi dalla cascata delle Marmore. Una cerimonia ufficiale, tenuta il 26 settembre 1933 – anno undicesimo dell’era fascista, come si era soliti specificare in quel periodo.


Il cardinale Donato Sbarretti, nativo di Montefranco, era un personaggio di primissimo piano. Nel 1933, con papa Pio XI, ricopriva l’incarico “pesante” e delicato di prefetto della Congregazione del Santo Uffizio, nome dell’epoca per quella che era stata secoli prima l’Inquisizione e che poi è diventata la Congregazione per la Dottrina della Fede. Tanto per capirsi è lo stesso incarico che Joseph Ratzinger ricoprì con Giovanni Paolo II. Un cardinale importante, quindi, il cui intervento per benedire quella chiesa nata a fianco di una vecchia fabbrica riadattata, bastava da solo a conferire una certa solennità al fatto e a mostrare il “peso” specifico di una realtà come la “Terni”.
Da quel giorno, gli abitanti di Collestatte Piano ebbero la loro chiesa, attaccata alle abitazioni ricavate attraverso un recupero di quella che era, appunto, stata la prima fabbrica per la produzione di carburo di calcio realizzata in Italia, Lo stabilimento, dopo che la società che lo gestiva era stata assorbita dalla “Terni” nel 1922, era stato dismesso e la produzione era stata trasferita completamente a Papigno. Quel lungo fabbricato che costeggiava la strada della Valnerina fu ampliato e riadattato a case operaie nel 1930, nel periodo in cui la “Terni” andava decisamente affermandosi come “fabbrica totale”. A fianco delle abitazioni, quindi, si dotò il complesso anche di alcuni servizi quali il dopolavoro, una sala cinematografica e appunto al chiesa. Collestatte Piano, proprio per queste presenze, era diventato in pratica il centro di attrazione per gli abitanti della Valnerina ternana: da Collestatte a Torre Orsina, Arrone.e Montefranco, patria del cardinale Sbarretti.

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