Narni, il castellano della Rocca vince la causa con la GIL

Il 16 novembre 1956
finì finalmente la lunga tenzone che vide opposti in Tribunale il Principe Wassili D’Angiò e la “Gioventù Italiana del Littorio”. Wassili è stato l’ultimo proprietario ed inquilino della Rocca di Narni.

Principe d'Angiò
Wassili D’Angiò

Alla Gil aveva chiesto il risarcimento dei danni provocati dai giovani che parteciparono ad un “campo di addestramento” che si tenne proprio alla Rocca Albornoz che in quel periodo non era abitata da Wassili, l’ultimo dei D’Angio, principe italo-russo tutto preso dalla sua attività mondana oltreché dagli impegni di attore cinematografico (con lo pseudonimo di Carlo Bianco lavorò anche in film importanti).
Il campo s’era tenuto per la verità una ventina di anni prima: nel 1936. Ma l’esperienza la Gil (evidentemente s’erano trovati bene) l’aveva ripetuta nel 1937, ’38 e ’39. “Un sopruso – aveva denunciato il principe Wassili –cui io non ebbi alcuna possibilità di oppormi. Andai al comando della Gioventù Italiana del Littorio a protestare, ma non ottenni nulla. Non solo non venne preso alcun provvedimento perché il castello non fosse danneggiato – continuò il principe davanti al Tribunale di Roma cui s’era rivolto – ma i dirigenti permisero che gli avanguardisti demolissero anche parte del tetto del torrione”.
Il risarcimento accordato dal Tribunale, nel Dopoguerra, fu di nove milioni di lire succesivamente ridotti a tre dalla Corte d’Appello cui si rivolsero i liquidatori della Gil.
Non contento il principe Wassili avviò un’altra causa per avere risarciti i danni subiti dal mobilio e per il “lucro cessante”. Il Tribunale di Roma gli dette nuovamente ragione e stabilì che gli fossero versati altri due milioni, ma la Corte d’Appello dimezzò la cifra.
Il principe la chiuse lì. D’altra parte un milioncino nel 1956 non era proprio da buttar via.

Per saperne di più sul Wassili d’Angiò vedi→:Wassili D’Angiò, l’ultimo castellano della Rocca di Narni

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