Terni, maggioranza in fuga e seduta consiliare deserta

“Cca’ nun ce sta nisciune”, s’è detto non appena ha messo piede nell’aula consiliare di Palazzo Spada. La fronda c’era da aspettarsela, ma ad una fuga vera e propria da parte della maggioranza che lo “sostiene” il sindaco di Terni, Leonardo Latini, non se l’aspettava.

Anche perché la seduta di lunedì 20 marzo era destinata alla discussione del Dup (Documento unico di programmazione), documento propedeutico per la riunione del 21 marzo è convocata per parlare del bilancio di previsione: “Sono gli atti programmatori più rilevanti nella vita di un comune. Inoltre, in questi due anni (sic!), sono collegati investimenti importantissimi provenienti dal Pnrr, si tratta di risorse a disposizione della città che occorre utilizzare quanto prima. Il bilancio approvato consentirà appunto di farlo”, commentava il presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti. Insomma: non facciamo scherzi. E infatti non c’era nemmeno lui, come non c’era alle 15,30 ora della convocazione, nessuno della maggioranza. Alle 15 e 33, Francesco Filipponi (che da vice presiedeva la seduta) annunciava che essendo solo cinque i consiglieri presenti si sarebbe proceduto ad un secondo appello alle 16 e 03. Mezz’ora dopo, col sindaco che aveva già preso la mano sua, i consiglieri erano diventati quattordici, tra cui due della Lega (i fedelissimi Cozza e Pocaforza) e Valerio Mecarelli, di Forza Italia. Per il resto nisba. Numero legale inesistente, seduta sciolta. Alla faccia dei programmi, degli impegni, delle cose che si vogliono fare per la città di Terni.

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