
“Dopo l’aumento record del 40% degli ultimi anni della tassa sui rifiuti, l’assessore Masselli prima di togliere il disturbo ci lascia con un ulteriore aumento dell’8% della quota fissa per le utenze non domestiche”. Lo denuncia il Movimernto 5 Stelle di Terni con una nota del candidato sindaco Claudio Fiorelli.
Questo sarebbe quindi l’oggetto posto dl primo punto dell’ordine del giorno della riunione del consiglio comunale di Terni convocato per il 3 maggio prossimo: “Approvazione modifiche PEF e conseguenti tariffe 2023. (proposta prot. n. 64136 del 18.04.2023)”.
Modifiche, si dice: ma per Fiorelli di un aumento si tratta, perché – dice – “Così è riportato in una nota Asm allegata al Piano economico finanziario (PEF, appunto, ndr) del Comune di Terni. Non bastano le imprese e associazioni che in questi anni hanno dovuto abbassare la saracinesca per via degli aumenti stratosferici registrati sulla tassa dei rifiuti. Così la destra vuole radere al suolo il tessuto economico delle piccole e medie imprese cittadine nel silenzio di tutto l’arco politico”.
Poi, ovviamente e comprensibilmente, Fiorelli cvavalca la notrizia per un spot elettoraler: “Con la giunta del Polo alternativo, se sarò eletto sindaco, aboliremo la Taric e introdurremo una vera tariffa puntuale sul modello Treviso, dove una famiglia media paga 198 euro di tariffa contro i 326 euro del Comune di Terni. Cittadini e imprese paghino solo per i rifiuti che realmente producono e che hanno un costo sociale, secondo il principio del “chi inquina paga” non per sostenere i costi della privatizzazione. Mentre c’è chi chiacchiera noi continuiamo a difendere in solitudine i diritti dei ternani in consiglio comunale e faremo le barricate votando fermamente contro questo scempio”.