“Alleanza degli Innovatori: un tentativo fallito”

L’Opinione

di SERGIO FILIPPI

Alle Amiche e agli Amici sottoscrittori dell’Appello per l’Alleanza degli Innovatori

Il 6 aprile vi esternavo i miei rilievi critici sull’esito del nostro tentativo di costruire, a partire dalle proposte programmatiche della Associazione Cittadini Liberi, un ampio consenso cittadino che potesse contribuire ad evitare l’ulteriore degrado politico della nostra città. Concludevo nella mia nota che in queste condizioni “…il nostro tentativo di dare un Programma e un Candidato Sindaco capace di aggregare almeno il Terzo Polo e di allargarsi ancora di più al dissenso e al disincanto di destra e di sinistra per presentare una alternativa competitiva rivolta anche al “non voto” deve dichiararsi fallito e si riduce a puro atto di testimonianza di “ciò che poteva essere e non è stato”…”.

Gli eventi successivi hanno aggravato ulteriormente il mio giudizio. In breve richiamo qui quelli più rilevanti:

  • Il tardivo ed inefficace tentativo, a due giorni dalla presentazione delle liste, di costruire una alleanza “tipo Udine” (5S, PD e Terzo Polo) ha evidenziato come il nostro gruppo sia stato “eterodiretto” da personaggi perugini ondivaghi, di certo quanto noi, ma con chiari obiettivi di equilibri politici e posizionamento personali che poco riguardano Terni;
  • È infatti evidente come il nostro candidato a Sindaco, alla chiamata dei consiglieri regionali Andrea Fora (che peraltro non ha garantito il sostegno di Italia Vita alla lista degli Innovatori) e Giacomo Leonelli (che ha assistito inerte all’ingresso in Azione e poi alla trasmigrazione a destra di ex amministratori PD e che ha boicottato l’aggregazione con gli Innovatori), sia accorso nonostante avesse rifiutato, in precedenza, in nome della “purezza civica”, la mia proposta di assumere lui per tempo analoga iniziativa in ragione del grave pericolo che si andava palesando con la scesa in campo di Stefano Bandecchi;
  • Ancora oggi è peraltro una scelta inspiegabile quella di non voler individuare in Stefano Bandecchi l’avversario primario rappresentante di un populismo molto più aggressivo di quelli finora conosciuti di destra o di sinistra: tanto più che lui sì che può dichiararsi civico senza macchia partitica ed è particolarmente attrattivo per gli elettori centristi ai quali, appunto, si sarebbe voluto rivolgere la nostra offerta politica per sottrarli al centrodestra;
  • Il ridursi infine ad una lista civica dei nostri sforzi (peraltro nobilitata, sì, dal solitario simbolo partitico del vecchio PRI, ma appunto incoerente con l’esaltazione della “purezza civica”) e la incompletezza della lista elettorale denotano un “flop” che dovremmo laicamente riconoscere e sulle cui responsabilità, per onestà intellettuale, si dovrà riflettere, a partire dal balletto dei mesi scorsi delle candidature a sindaco di maggior peso, durate il tempo di lunghe chiacchiere e scomparse ormai prossimi alla linea di partenza;
  • Il crescente attivismo della Diocesi Ternana, già scarsamente fronteggiato dalla sinistra e ampiamente permeante il centrodestra e in evidente dialogo con Bandecchi, fanno di tale processo in atto un fattore politico inedito che mai in passato si era manifestato così palesamente; attivismo che tra gli Innovatori, nonostante il richiamo a culture politiche laiche, non ha finora trovato alcun argine;
  • Il crollo del progetto del Terzo Polo (che per me, come sapete, era lo scenario cui traguardare l’esperienza degli Innovatori) e la crescente aggressività del centrodestra, a rischio di deriva neofascista, ci riporta alla scelta che in tanti della Sinistra Laica facemmo anni fa di concorrere, da sinistra, alla affermazione anche in Italia di una Democrazia dell’Alternanza;
  • Lo scenario nazionale che si è andato recentemente componendo, con il rilancio da parte di PD e FdI del valore costituzionale della “forma-partito”, meriterebbe da un lato di affermare con forza l’Orgoglio Laico e dall’altro di chiarire che in una Democrazia compiuta il “civismo” ha senso solo se in funzione del rinnovamento politico e dell’apporto di nuove vitali militanze alla dialettica culturale e politica:

Bisogna quindi riconoscere che l’ambiziosa esperienza degli Innovatori non ha prodotto aggregazioni civiche significative e si è andata restringendo al nucleo dei promotori che, vi ricordo, quasi tutti, hanno avuto precedenti, intense esperienze di direzione politica.

Con rammarico per l’amicizia che mi lega e la militanza politica che ho condiviso con alcuni di voi, e in coerenza con le osservazioni predette, debbo informarvi che non posso in tutta onestà continuare a sostenere Alleanza degli Innovatori ed il suo Candidato Sindaco.

Terni, 24 Aprile 2023

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