
Ne ha dette tante, Stefano Bandecchi. Da presidente della Ternana, da concittadino (onorario) ternano. Ne ha dette di bianche, di nere, di verdi, di blu. A pallini a strisce a rombi. Di offensive e denigratorie nei cofronti di una città e di chi l’ha governata. Mai che qualcuno abbia alzato gli scudi con la veemenza innescata da una che ne ha detta da candidato sindaco di Terni. In campagna elettorale, alla fin fine, un candidato usa gli argomenti che ritiene siano opportuni e se non offende nessuno… E’ bastato che se ne uscisse, con una frase: se arriverò terzo al ballottaggio voterò per il candidato della sinistra (è la sostanza), per scatenare reazioni di disgusto e di sufficienza tra i politici del centrodestra i quali – ha detto qualcuno (il candidato sindaco Masselli è uno) – adesso sono intenzionati a vincere al primo turno. Della serie che anche loro qualche volta le sparano belle grosse.
Si è mosso alla luce del sole persino Alfredo De Sio, storico esponente della destra ternana e ancor oggi tra coloro che decidono dentro i Fratelli d’Italia intervenendo sui social: “Il candidato Bandecchi dichiara che in un eventuale ballottaggio appoggerà il candidato del centrosinistra. Ciò che viene chiamata novità non è altro che il vecchio travestito di nuovo. Meditate gente, meditate”.
La meditazione appare, sul fatto specifico, praticamente inutile. Perché Bandecchi – che il pregio di parlare chiaro ce l’ha –ha spiegato che lui non si fiderebbe di un’amministrazione che ha tradito il sindaco Latini, giubilato per l’inadeguatezza della sua giunta, sostituendolo con un membro di quella stessa giunta. Non solo De Sio, ma anche il deputato ternano di Forza Italia, Raffaele Nevi, tra un’ospitata e l’altra nei talk show televisivi, ha trovato il tempo di indignarsi di brutto. “Se non fosse stato per Forza Italia e per il centrodestra, Bandecchi non sarebbe mai arrivato a Terni”, esordisce in una dichiarazione-comunicato stampa l’on. Nevi il quale ribadisce che il centrodestra lavorerà velocemente per fare in modo che i progetti di Bandecchi e degli altri imprenditori si realizzino velocemente. Ricorda, l’onorevole, che se ci fosse stato il centro sinistra a governare Terni i suoi progetti Bandecchi avrebbe potuto pratuicamentrte scorsarseli. Poi se vuol appoggiare la sinistra faccia pure, “ma quello sì che sarebbe un tradimento dei valori del partito che rappresenta”. Quindi forte impegno per non disperderere voti e dare la fiducia al centrodestra e “Forza Italia” che hanno a cuore il futuro di Terni.
“Se a un sindaco tradito dai suoi, proponi in alternativa un uomo di quella stessa amministrazione non puoi che aspettarti lo stesso”, specifica Bandecchi. “Probabilmente il centrosinistra è altrettanto inadeguato ma se resto fuori io dal ballottaggio resta l’unica alternativa agli uscenti e non posso che appoggiarlo. Non vedo perché tanta sorpresa” aggiunge e chiude facendo notare che “Forse a qualcuno sfugge che Alternativa popolare è un partito di centro».
Poteva mancare la reazione del sindaco in pectore? «Dalle dichiarazioni emerse questa mattina abbiamo il quadro più chiaro: il partito che prima si è dichiarato essere di centrodestra, ecco che ora si dice, attraverso le dichiarazioni del suo candidato sindaco, essere pronto ad alleanze con la sinistra. La questione non ci turba, anzi, aiuta a fare chiarezza sulle reali intenzioni di presunti innovatori e a puntare con maggior convinzione alla vittoria al primo turno, convinti che i ternani non saranno così ingenui da dare la loro fiducia ai trasformisti, né a una sinistra che ha portato la città al disastro economico e alla paralisi amministrativa”. Adesso, dice Masselli “lo scenario prevede una distinzione chiara: da un lato c’è il centrodestra che si riconosce nella candidatura a sindaco di Orlando Masselli, e dall’altro tutte forze di sinistra che vogliono riportare la città allo sfascio».
Il vecchio consiglio di evitare agitazioni in certi casi, sembra sia stato messo in un cantone. Per il momento il candidato Bandecchi riesce a smuovere le acque in una campagna che all’avvio appare – per il resto – come cristallizzata; rafforza l’immagine di uomo deciso che tanto piace a certi; si pone nuovamente e con veemenza al centro delle discussioni politiche, seppure quelle da crocevia stradale. Poi chi l’ha detto che al ballottaggio non ci arrivi proprio lui? “Mditate gente, meditate”, direbbe un politico consumato come De Sio.
w.p.