Sanità umbra: non un’azienda unica, ma due aziende integrate come fossero una sola

La Presidente Donatella Tesei e l’assessore alla salute Luca Coletto

Dicono che le misure previste nel programma di riorganizzazione delle aziende ospedaliere regionali di Perugia a Terni, permetteranno “di organizzare al meglio sia il settore emergenza/urgenza, sia quello programmatico portando così benefici anche sul fronte dell’abbattimento delle liste d’attesa”. Si cambia “il paradigma”, spiega la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. Basta con le divisioni tra reparti ospedalieri e reparti universitari che invece saranno integrati “attraverso due principali linee di azione: la prima è la differenziazione di intervento delle strutture complesse attribuendo una  precisa vocazione ai vari reparti e differenziando gli interventi emergenziali da quelli programmati, mentre  la seconda vedrà la specializzazione delle varie attività delle strutture per patologia di organo, evitando sovrapposizioni ma al contrario  basandosi sulle specializzandosi per aree di intervento”. Contestualmente saranno scelti i migliori professionisti alla guida delle varia strutture complesse, sulla base della meritocrazia e dell’esperienza.

Riferita così, in linea teorica, la faccenda appare difficile da capire, ma in fondo di tratta del fatto che i pazienti all’interno delle aziende saranno presi in carico dalla struttura in modo che ogni azione necessaria sia programmata. E le aziende, pur se distinte tra loro, funzioneranno come un’unica azienda.

E’ il queste documento condiviso tra Regione e Università di Perugia illustrato nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini alla presenza della presidente della Regione Umbria, dell’assessore regionale alla Salute, del rettore, Maurizio Oliviero, del professor Vincenzo Nicola Talesa, Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università, e del direttore regionale alla Salute.

D’altra parte una riorganizzazione era necessaria – ha spiegato l’assessore Luca Coletto – ed ora “con la nuova proposta viene elaborata una cornice che dovrà essere condivisa con tutti i professionisti, medici ospedalieri compresi, entro la quale impostare un lavoro che punta essenzialmente alla qualità. Parlando di qualità inoltre, è necessario pensare anche all’IRCCS, struttura che in Umbria manca”.

No quindi all’azienda unica, ma due ziende integrate in una sola: come a dire che se non è proprio zuppa è pan bagnato. Anche se il Rettore ha puntualizzato che “la nuova riorganizzazione non va nella logica della ripartizione. Infatti stiamo parlando di aziende integrate con l’obiettivo di innalzare il livello delle prestazioni del servizio sanitario in Umbria e la riorganizzazione è stata costruita all’interno dei parametri ministeriali e appena il Ministero farà le sue valutazioni saremo pronti a partire con il nuovo modello organizzativo che non impoverirà nessuna delle due aziende, ma al contrario le valorizzerà”. 

Così, dicono.

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