Cronache elettorali/ La protesta di Gentiletti spiegata da lui stesso

di ALESSANDRO GENTILETTI

Mi si chiede il perché della mia scelta, dopo cinque anni di prima linea, di non ricandidarmi alle prossime elezioni amministrative in sostegno di alcuno degli schieramenti di centrosinistra senza sentire il bisogno di rendere conto agli elettori del perché di questa scelta, come se la politica e la democrazia fossero una cosa solo dei partiti, da non dover giustificare in alcun modo ai cittadini come noi.

Chi non è d’accordo con la mia decisione fa bene a dirlo, a criticarmi e continuare a scrivermi. Fa bene anche a riferirmi ciò che altri, evidentemente senza pudore, vanno raccontando. Lo apprezzo e lo considero un attestato di fiducia e di stima. La mia, comunque, è tutto meno che una resa. È una scelta dettata da coerenza e libertà. È una protesta, come quella svolta in questi cinque anni, questa volta verso il centrosinistra. Lasciare l’autostrada libera a questo centrodestra, che alla fine si ricompatterà e continuerà a prendere in giro tanti cittadini, a tagliare servizi ed aumentare le tasse, non è per me accettabile.

Io ho lavorato per cinque anni per l’unità delle forze alternative, anche mettendo in secondo piano la specificità del progetto che rappresentavo: non posso essere complice di una divisione che mi pare funzionale soltanto a interessi di partito. L’unità del campo largo era ed è l’unica opzione realmente vincente per Terni. Se questa non sarà possibile la responsabilità è dei partiti e come elettori non possiamo far altro che giudicarli nelle urne.

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