Screzi e quasi-liti, poi maggioranza compatta approva aliquote Imu e addizionale Irpef

Cinema? Ma quale cinema! Più divertente un balletto sulle punte, coi ballerini che indossano scarponi chiodati: è lo spettacolo fornito dal consiglio comunale di Terni martedì 21 marzo. E sì, perché, dopo la iunione del 20, quella del ‘cca nun ce sta nisciune, il numero legale stavolta si è raggiunto. Inutilmente. Perché se qualcuno pensa che si sia potuta avviare la discussione sul DUP (Documento unico di programmazione) e quindi sul bilancio di previsione, si sbaglia clamorosamente. O meglio: un po’ se ne è parlato, nel senso che nella oarte finale della seduta sono state approvate l’aliquota addizionale Irpef per il 2023 e le aliquote Imu che non hanno subito variazioni però Il gettito IMU stimato per l’anno 2023 è di 22.500.000 euro, a fronte di un incassato di 22.106.814,23 euro nel 2022 e di 21.609.619 euro nel 2021. Entrambi gli atti hanno ottenuto 19 sì e 10 contrari
Si è però data la stura ad uno scambio vivace (e manco poco) tra le opposizioni da una parte e il presidente del consiglio dall’altra. Lasciato solo alla difesa del bidone, Francesco Ferranti, ha dovuto reggere tutta la “force de frappe” delle minoranze tra cavilli procedurali, richieste di puntualizzazioni regolamentari, inviti a mandare le carte al Prefetto, richiami perché non stava attento quando i consiglieri parlavano mostrando così scarsa considerazione dell’aula… Il fatto è che lui, Ferranti, doveva stare davanti al bidone e nel contempo cercare di tener buoni il sindaco e qualche assessore. Una bella sudata, tanto è vero che ha iniziato la seduta indossando uno spolverino pesante e l’ha finita in maniche di camicia. Gli va riconosciuto di essere riuscito egregiamente ad ottemperare alò suo compito, dando fondo ad ogni trucco da paravento che conosce.
Momento topico quando il consigliere di Senso Civico, Alessandro Gentiletti, l’ha smessa col balletto e si è buttato sul rugby, invitato l’aula (minoranza ma anche maggioranza) a sfiduciare l’assessore al bilancio che è poi quell’Orlando Masselli che in qualche modo si sente già a due passi dal vincere la volata (ormai di gruppo) per la candidatura a sindaco del centrodestra. Sì, c’era anche l’assessore Masselli, in aula dopo aver brillato per l’assenza proprio quando si dovevano discutere le “sue” materie, si doveva – cioè – approvare quel che ha fatto lui, in sostanza. Anzi, in merito alla riunione del ‘cca nun ce sta nisciune sembra si sia da fare per mandare deserta la seduta, il che equivarrebbe al segare il ramo sopra al quale si sta seduti, tanto che – ri-sembra – alla riunione di consiglio di martedì è stato presente per una impuntatura del sindaco Latini.
Intanto sulla (finora) mancata discussione sugli atti del bilancio programmatico va registrata una nota del Pd che definisce la vicenda di questi giorni “Il peggior epilogo per Latini che ha appena ribadito la volontà di correre per un secondo mandato, ma forse ancora peggiore per gli alleati/nemici Fratelli d’Italia, che con Masselli sono titolari del bilancio in discussione a breve e che lanciano nella competizione lo stesso Masselli”.
“Nella destra ternana c’è una guerra che ha fortemente contribuito, in abbinamento a insipienza, incapacità e inesperienza a cinque anni di disatri – prosegue il Pd – che hanno portato la città all’immobilismo totale, spesi occupandosi solo di posizionamenti e potere, ben rappresentati dai continui rimpasti e cambi di sedia”.