Candidi Latini? Io lancio Masselli; confusione a sinistra e si rischia di “finire a schifio”

Orlando Masselli, Fratelli d’Italia lo candida a sindaco di Terni

E c’è ancora chi parla di coalizioni. Nemmeno quella di destra è riuscita ad evitare il braccio di ferro interno sul nome del candidato sindaco di Terni alle comunali del prossimo maggio. Se da una parte la Lega lancia in avanti Leonardo Latini, l’uscente, dall’altra Francesco Zaffini che le mosche sul naso non  le sopporta, insieme ad Alunni Pistoli, commissario del comunale di Fratelli d’Italia, ufficializza  il nome che mesi rimbalzava: Orlando Masselli, assessore al bilancio proprio con Latini, e che da mesi studia proprio da sindaco. Se uno volesse fare il pignolo potrebbe osservare un “buco” nella Lega, perché a lanciare Latini è stato il solo Virginio  Caparvi, da Terni silenzio di tomba.

Ci sarebbe anche Forza Italia nella coalizione di destra, ma quelli di Forza Italia un nome da fare sembra che non ce lo abbiano. Almeno…

Come faranno allora quelli di destra che pure sono superfavoriti? Aspetteranno che uno tra Caparvi e Zaffini abbia la mano spiaccicata dall’avversario sul bancone del braccio di ferro? O troveranno la quadra con un po’ di anticipo?

Chi ha una certa età ricorderà quel che si affermava quando fu approvata la legge elettorale che prevedeva l’elezione diretta dei sindaci: dovranno oper forza nascere coalizioni fino ad avere un candidato di qua  e uno di là. Ed infatti a Terni i candidati sindaco al primo turno furono una dozzina. Non male!

Se la destra battaglia, l’altra parte , la sinistra o (centrosinistra), guerreggia. Anche lì c’è stata una bella fuga in avanti del Movimento Cinque Stelle che candidando Claudio Fiorelli ha spiegato coi fatti che non gliene importava un fico secco dell’alleanza con il Pd, anzi… Tanto loro hanno l’appoggio dei reduci di Rifondazione e Comunisti Italiani che, tanto per dare una bella pennellata di “rosso antico” vanno a scomodare Bella Ciao per dare il nome ad una lista di appoggio.

Detto di questi, va riferito che gli altri, dal Pd in là, riprovano  con un incontro a livello regionale a trovare una soluzione per una candidatura che unisca le opposizioni. Ma come mettere davanti al prete Pd e M5S? Come far sposare due che – diciamolo – non si stanno nemmeno simpatici? Sì, ci sono esigenze umbre, perché si vorrebbe un campo largo ameno in tutti i Comuni in cui si vota a maggio e che hanno più di quindicimila abitanti:Terni, Corciano, Umbertide. Nei due centri del perugino sembra – o sembrava – cosa fatta con due candidati del Pd e l’alleanza comprendente anche l’M5S. Il quale però sembra abbia cominciato ad agitarsi e a far capire non solo che Terni deve far parte integrante dell’accordo, ma che se il Pd ha i candidati di Corciano e Umbertide, a Terni i voti vanno dati al candidato Fiorelli.

Come la prenderebbe l’elettorato ternano del Pd una faccenda come questa? Certo c’è chi pensa lungo, ossia ai prossimi appuntamenti elettorali, ossia alle candidature per le Regionali e le politiche future. Ma chi ci va in certe case del Villaggio Italia, per esempio, a dire che bisogna turarsi il naso e votare per gli ex grillini? Piccolo consiglio: quel temerario, nel caso ci fosse, sia uno giovane, scattante e di piede veloce.

Al tavolo regionale comunque, si può pur sempre discutere. Persino Alessandro  Gentiletti che ha annunciato, mesto, il proprio ritiro dall’agone ha ripreso un po’ di colore, anche se è subito naufragata – solo qualche baggianotto poteva considerarla una strada percorribile – l’ipotesi delle primarie di coalizione. Con una lista di “Cittadini Liberi” che ritirano fuori dall’armadio la candidatura Luca Diotallevi, con i terzopolisti che vanno a prendersi di  petto Santino Rizzo, mentre il Pd pensa di appoggiare la candidatura non organica e non sotto il simbolo Pd di Josè Kenny che ha annunciato – comunque – di essere a disposizione dei ternani e della città.

Alla fine va ammirata per la chiarezza la formazione di Potere al Popolo che ha candidato Silvia Tobia, e persino – per la decisione mostrata – Finesse Bandecchi.

Sta a vedere che qui si finisce a schifio.

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