
Secondo Coldiretti Umbria la birra artigianale 100% italiana sta conquistando sempre di più nuovi spazi, ma l’attenzione va mantenuta alta per un settore che deve essere ulteriormente promosso e sostenuto. Anche perché sono diverse le società imprenditoriali umbre che nel settore della produzione della birra sono fortemente impegnate. “C’è indubbiamente un “fermento” positivo nel e intorno al “pianeta birra” – spiega Marco Farchioni del Birrificio Mastri Birrai Umbri, Vice Presidente del Consorzio di tutela e promozione della birra artigianale italiana – L’auspicio per il prossimo futuro è quello di un aumento della produzione, anche per gli ettari coltivati in Italia, che dovrà basarsi sempre di più, sulle materie prime locali, sul nostro territorio, sulla distintività e qualità dei nostri birrifici”.
Qualità, ma anche legame stretto con i territori di produzione infatti che, aggiunge Farchioni, “sono tra le peculiarità che costituiscono un valore aggiunto per le nostre eccellenze. Dopo i difficili anni legati alla pandemia – ricorda Farchioni – il nostro settore ha dovuto subire gli effetti dell’esplosione dei costi che ha colpito tutta la filiera, con un balzo negli ultimi due anni che va dal +200% dell’energia al +45% per gli imballaggi al +50% per le bottiglie. A sostenere il comparto, aprendo ad una “nuova stagione”, è arrivato il taglio delle accise che abbiamo fortemente sostenuto e previsto dal decreto Milleproroghe“.
In Italia – ricorda Coldiretti – sono triplicati i birrifici artigianali negli ultimi dieci anni che superano la quota record di 1085 realtà nel 2022, anno in cui i consumi nazionali di birra hanno oltrepassato il record storico di oltre 35 litri pro capite per un totale di 2 miliardi di litri generando un volume di fatturato che, considerando tutte le produzioni, vale 9,5 miliardi di euro.