
Ecco lo stato dell’arte: è questo il succo di un incontro tenuto a Perugia, nella sede della Regione Umbria qulle questioni Ast, investimenti, riconversione ambientale, piano industriale, accordo di programma. Si parla, in sostanza, di una bella fetta del futuro di Terni e dell’Umbria, della sua economia. E così la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, l’Assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, il Sindaco di Terni, Leonardo Latini, e il presidente AST Arvedi, il cavalier Giovanni Arvedi, hanno incontrato a Palazzo Donini le rappresentanze sindacali. Che – almeno – sono state informate di “prima mano”. Informate e basta (–>).
Un appuntamento nel quale “la Regione ha fatto il punto della situazione, anche attraverso una puntuale cronistoria, in merito all’Accordo di programma, tappa fondamentale per la concretizzazione del Piano industriale già varato dalla proprietà e che prevede un investimento complessivo di 1 miliardo di euro”, così la nota stampa diffusa dalla Regione. C’è anche da dire che si è stabilito che “La proprietà, raccogliendo l’invito dei sindacati, successivamente incontrerà, nella sede dell’Ast, le parti sociali per un confronto e per esporre il Piano stesso in maniera dettagliata”. Praticamente fatti loro, ossia della proprietà e dei lavoratori, Regione, Comune di Terni e compagnia cantante la parte loro l’hanno fatta.
Nel corso dell’incontro, continua la nota della Regione,è stata ribadita la grande attenzione della Regione ai temi ambientali e di innovazione. “L’Umbria – ha sottolineato in apertura di intervento la Presidente Tesei – punta molto sulla sostenibilità di cui è portabandiera e modello in Italia. Per questo, ritengo che lo sviluppo industriale di Ast e l’aspetto ambientale, da recuperare rispetto al passato, devono andare di pari passo. Ho chiesto all’azienda, trovando disponibilità in tal senso, uno sforzo di investimento ed attenzione”.
Ecco comunque la cronistoria.
-In merito alle fondamentali politiche energetiche, che vedono comunque una situazione generale in miglioramento, è stata sottolineata la necessità di una programmazione a lungo respiro in grado di non condizionare la futura produzione. Politiche, anche queste, che fanno parte dell’Accordo di programma di cui si è ripercorso l’iter fin qui intrapreso, che vede come tappe fondamentali fine luglio 2022 quando presso il Ministero per l’Ambiente e la Sostenibilità Energetica si è tenuto un incontro tra l’Azienda, il MASE, il Ministero per le Imprese e il made in Italy, Invitalia, Regione Umbria e Comune di Terni per discutere delle modalità di sostegno della proposta di investimento per un piano di riconversione e messa in sicurezza del sito e degli impianti Ast, con quantificati investimenti dell’azienda di circa 960 milioni di euro. In quella sede è stata confermata la necessità di tempi rapidi, strumenti adeguati e risorse certe in merito alle esigenze dell’azienda con particolare riferimento al Pnrr (idrogeno) e investimenti a finalità ambientali. A quell’incontro ne è succeduto un altro ad inizio ottobre 2022, ponendo temi tecnici, amministrativi e procedurali, molto precisi, e suggerendone anche soluzione. Il Ministero, successivamente è stato estremamente rassicurante sia sul procedimento, che sulla disponibilità di strumenti agevolativi.
– Lo scorso 19 gennaio si è tenuta un’ulteriore riunione presso il Ministero dell’Ambiente, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti per esaminare lo stato dell’arte rispetto all’avanzamento delle attività. Sono state così confermate le strette interlocuzioni in corso tra i Ministeri e l’azienda, rispetto alla strumentazione agevolativa da mettere in campo, ed è stato indicato come orizzonte temporale per la conclusione delle attività di competenza dei Ministeri, lato tecnico, la fine del mese di febbraio 2023.
– Nel frattempo sta intervenendo il nuovo Temporary Framework Europeo, nato per rispondere alla crisi economica indotta dal conflitto in Ucraina, che potrebbe consentire maglie più ampie per le regole degli accordi di programma, e sulla base del quale sarà portato verso conclusione l’Accordo AST. Accordo che, con il conseguente avvio del Piano industriale, apporterà un notevole beneficio per AST e all’intero territorio regionale, con ricadute in termini economici anche per l’indotto, facendo delle Acciaierie ternane un punto di riferimento europeo.
Adesso i sindacati sanno quel che è successo. Poi ci sarebbero – magari – altre parti sociali che probabilmente sono interessate allo sviluppo del Ternano. Chissà che non ci siano proposte, suggerimenti, valutazioni che magari meriterebbero una qualche discussione. Anche se i tempi sono molto cambiati. Non c’è più l’Iri: ormai è una questione tra privati cittadini, alla fin fine. Appunto: se la vedano loro.
[…] S’era detto la prima metà di marzo, ma marzo è finito e dell’accordo di programma tra le Istituzioni e l’Ast non si è ancora parlato. “Abbiamo aspettato qualche giorno nel silenzio più totale ma non possiamo che esprimere le nostre preoccupazioni per ciò che si sta determinando, cioè quello che sembrerebbe un ulteriore slittamento dell’accordo” sostengono le egreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl. Le quali ricordano – ina una nota congiunta – che “Lo scorso 23 febbraio 2023 la presidente della Giunta Regionale dell’Umbria aveva illustrato il percorso istituzionale sino a qui intrapreso, senza dettagliare gli impegni delle istituzioni perché in discussione con i tecnici e dando come un termine possibile la prima metà di marzo 2023”. […]
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