Fratelli d’Italia, la Sanità ternana e i pugni sul tavolo

Fratelli d’Italia ascrive a sé il merito dell’entrata in funzione, preso l’ospedale di Terni, di un nuoco eficiente acceleratore lineare. L’ufficio stampa dell’amministrazione comunale ha diffuso una lunga nota in cui la consigliera di Fratelli d’Italia Anna Margaritelli (almeno così sembra dalla foto allegata e per un “occhiello”, ma il suo nome nel testo virgolettato non è menzionasto) in cui si legge che “La battaglia della sanità ha caratterizzato l’azione del gruppo consigliare di Fdi. In questi anni abbiamo sbattuto i pugni sul tavolo chiedendo l’attenzione della Regione e in particolare dell’assessore Coletto nei confronti del nostro territorio, con Terni che per popolazione e ruolo merita sicuramente investimenti e servizi. Lo abbiamo fatto utilizzando i lavori della 2° commissione, con la nostra presidente Rita Pepegna, lo abbiamo fatto presentando atti che poi sono divenuti patrimonio di tutta l’aula consigliare”. “Ho sempre pensato che fosse necessario – proegue il testo –  per il reparto di radioterapia oncologica quanto di più avanzato sia possibile avere (magari un reparto “vero”?, ndr). Così come ho sempre ritenuto che nel servizio non ci possano essere interruzioni e che anzi la continuità sia uno dei punti di forza per arrivare ai risultati di assistenza che tutti noi ci auspichiamo. Ad agosto del 2022 ho presentato un atto di indirizzo incentrato proprio su queste tematiche e sulla necessità di dare attuazione a un investimento e ad una installazione che non sempre hanno rispettato i tempi. Una situazione che in passato ha portato disagi a una utenza particolarmente sensibile”.

Adesso sappiamo come “funziona”: bisogna “battere i pugni sul tavolo” dell’assessore regionale Luca Coletto per ottenere qualcosa. Ed allora sarà ora che Fratelli d’Italia – che poi la butta leggermente in propaganda, par di capire – si compri una di guantoni da boxe e cominci: i letti in corridoio? Quando li togliamo? Il personale? Quando lo rimpolpiamo? Le specialità? Quando le recuperiamo? L’esodo di eccellenze sanitarie? Come pensiamo di fermarlo?.

E questo tanto per fermarsi alla superficie. E per stare ancora più sul vacuo: quand’è che sarà possibile che gli ascensori – almeno quelli – funzionino? Altro che cazzotti sul tavolo!

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