
“La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale ‘Giorno del Ricordo’ al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Con queste parole la legge 92 del 30 marzo 2004 istituisce il Ricordo di uno degli avvenimenti più dolorosi, della storia italiana. Per edificare un’Europa sempre più rappresentativa delle sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata è necessario coltivare la memoria e ristabilire la verità storica sulle vicende vissute, nella fase conclusiva della II Guerra mondiale, dalle nostre aree di confine.

A Terni, in Corso del Popolo, incrocio Via Vittime delle Foibe (lato Obelisco) celebrazione ufficiale del Giorgo del Ricordo con il saluto delle autorità e con la deposizione di una corona sotto la targa commemorativa. C’erano tutti, Il Sindaco, Leonardo Latini, il vescovo di Terni, Francesco Antonio Soddu e gli assessori comunali, Cristiano Ceccotti, Cinzia Fabrizi, Orlando Masselli, Elena Proietti, Maurizio Cecconelli, la Presidente della Provincia Claudia Pernazza, il rappresentante del Prefetto, il questore, i rappresentanti del PMAL (Polo di Mantenimento delle Armi Leggere), dei Carabinieri e della finanza, Polizia locale, polizia penitenziaria, Polizia di stato, l’Associazione Nazionale Carristi d’Italia, l’Anpi con il Presidente Rossano Capputi, l’Anppia, l’ANPC (Associazione Nazionale Partigiani Cristiani), l’A.N.A.I. (Associazione Nazionale Autieri d’Italia) Sezione di Terni, l’Unla, le ACLI con il Presidente Maurizio Torchio, Riccardo Marcelli, coordinatore dell’Area Sindacale Territoriale Cisl Terni, il rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale, Mauro Esposito e i labari del Comune e della Provincia di Terni delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Significative le parole del Vescovo di Terni ”…c’è un aspetto curioso nella vita delle persone che si manifesta soprattutto durante la vecchiaia che è quello di ricordare le cose vecchie e non ricordare quelle del giorno prima, auguro alla nostra società di ricordare le cose antiche, ma stia attenta, così come ricordava il Sindaco, a ciò che sta avvenendo oggi in modo che il ricordo non sia vano per nessuno”. Lo scopo non è celebrare, ma ribadire la necessità di studiare e capire il passato attualizzandolo all’oggi per costruire un vero futuro.
Giocondo Talamonti