
Il tratto ferroviario Rieti-Terni-Roma, gestito in passato da Fcu e transitata poi in quella d Busitalia sarà gestito da altra società con conseguente disimpiego e trasferimento ad altra mansione del personale sinora impegnato nel servizio. Secondo la Fil Cgil si tratta di un “segnale molto preoccupante” per il futuro del Trasporto pubblico locale in Umbria. La Filt Cgil dell’Umbria sottolinea come questo “indebolimento” derivi anche dall’obsolescenza dei treni utilizzati per il servizio, sostituiti ora dai ben più moderni Blues di Trenitalia, acquistati dalla Regione Lazio. Una situazione che – insistono dal sindacato – “è sicuramente legata anche alle incertezze sul futuro del Tpl in Umbria dovute alle politiche sbagliate della Regione”.
“Al momento nessuno perderà il posto di lavoro – conclude il sindacato – ma siamo di fronte comunque ad un preoccupante arretramento dell’Umbria che alla lunga può mettere a rischio anche i posti di lavoro. Per questo torniamo a chiedere con forza un ripensamento delle strategie complessive da parte della giunta, che vada nella direzione del rafforzamento del sistema di trasporto pubblico locale e non dei tagli”.
C’è inoltre da considerare che proprio per quella tratta si parla, in Umbria, dell’avvio della sperimentazione per una trazione ad idrogeno verde: ci saranno difficoltà anche in tale senso?