
Introdurre in Umbria un sistema di screening della popolazione al compimento del 70esimo anno di età, che consenta una valutazione complessiva dello stato di salute e di benessere sociale della persona anziana, in un’ottica di prevenzione e presa in carico: è la proposta lanciata dallo Spi Cgil dell’Umbria alla Regione e all’Anci nel corso del suo XII congresso che si è svolto nelle giornate di ieri ed oggi a Perugia. “La debolezza della rete dei servizi socio-sanitari umbri – ha spiegato la segretaria generale del sindacato pensionati umbro, Maria Rita Paggio – si abbina, e non è un caso, ad un tasso di ospedalizzazione degli anziani over 75 significativamente più alto della media italiana e ad una prevalenza dei trasferimenti monetari rispetto ai servizi erogati; per questo, al fine di ritardare l’insorgenza e l’aggravarsi di malattie croniche, è fondamentale destinare risorse umane e finanziarie alla prevenzione e alla medicina d’iniziativa con un approccio che anticipi l’espressione del bisogno di cura”.
Ampio spazio nel dibattito congressuale è stato dedicato poi allo stato “critico” della sanità in Umbria. “Una sanità indebolita e sempre meno accessibile – ha rimarcato Paggio – specie per le persone anziane, con una rete ospedaliera messa in ginocchio dalla carenza gravissima di personale e un sistema dei servizi territoriali che non riesce a dare risposte in termini di prevenzione e assistenza”.
Al termine del congresso, al quale ha preso parte Mina Cilloni, per lo Spi Cgil nazionale, la segretaria uscente dello Spi Cgil dell’Umbria, Maria Rita Paggio, è stata rieletta alla guida della categoria con 48 voti favorevoli (75%), 2 bianche e 14 voti contrari.