
Ancora uno sciopero riuscito con adesione molto alta, vicina all’80%, dicono Cgil e Cisal che lo hanno promosso. E’ lo sciopero – il quarto – dei traporti pubblici locali: “Le lavoratrici e i lavoratori del Tpl umbro continuano a mandare segnali inequivocabili alla Regione, sarebbe opportuno che questa finalmente li recepisse e facesse marcia indietro rispetto alla scelta scellerata dello spezzettamento della nostra regione in 4 lotti”, dicono Ciro Zeno, segretario generale della Filt Cgil Umbria, e Christian Di Girolamo, segretario generale di Faisa Cisal Umbria, organizzazioni sindacali maggioritarie nel settore.
“Come abbiamo rimarcato più volte la strada intrapresa a testa bassa dall’assessore Melasecche e dalla Giunta Tesei è sbagliata e pericolosa, tanto più in una realtà territoriale di esigue dimensioni e al contempo con disparità economiche e logistiche importanti. Una scelta che sarebbe dannosa per gli utenti del servizio e al contempo molto rischiosa per il futuro di lavoratrici e lavoratori. Inoltre – continuano i sindacalisti – per indire la gara sarebbe stato necessario che il piano di risanamento di Umbria TPL fosse rispettato e i crediti integralmente riscossi, per non parlare delle società collegate e partecipate”.
Secondo i sindacati sono tante le ragioni che “richiedono di fermarsi e riavviare il percorso, in maniera davvero partecipata, con il coinvolgimento dei lavoratori, che sono i primi interessati a difendere e migliorare il servizio di trasporto pubblico locale della nostra regione”.