Cgil, Cisl e Uil: “Grave errore la sostituzione del commissario Legnini”

Polemiche tra esponenti politici e non, dopo la nomina di Castelli

Giovanni Legnini

“È un grave errore sostituire il commissario straordinario alla ricostruzione Legnini in questo momento e la replica stizzita del senatore Zaffini all’opinione espressa dall’arcivescovo di Spoleto, Renato Boccardo, è la certificazione di questo errore”. Ad affermarlo in una nota sono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria. 

“Come tutti sanno – proseguono i sindacati – il commissario Legnini stava facendo un lavoro egregio. Un lavoro fatto di competenza, serietà e al di fuori delle logiche politiche e partitiche. Se questo giudizio è unanime da parte di tutte le rappresentanze istituzionali coinvolte nella ricostruzione, comprese quelle di riferimento del senatore Zaffini, sarebbe indispensabile capire per quale altro motivo, se non meramente politico, è stato rimosso. Il Governo e i rappresentanti umbri in parlamento rispondano a questa legittima domanda”, concludono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria. 

Dopo la decisione del governo Meloni di sostituire Giovanni Legnini con il senatore di Fratelli d’Italia Guido Castelli come commissario per la ricostruzione post sisma in Umbria, la prima protesta è stata appunto quella el vescovo di Norcia-Spoleto, monsignor Renato Boccardo: “E uno schiaffo alle popolazioni terremotate”, ha affermato. Precisa di non aver nulla contro il nuovo commissario, ha aggiunto che la nomina sembra sia più “figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra le teste della gente”. Boccardo, che è presidente della Conferenza episcopale umbra, ha chiesto al governoi che “spieghi il senso di questo avvicendamento, visti i risultati ottenuti in questi anni dal commissario Legnini, che ha dimostrato di essere persona seria e capace”.

Parole cui ha reagito il senatpore dei Fratelli d’Italia Franco Zaffini, che ci è andato giù pesante: “Frasi incomprensibili e del tutto inadatte al ruolo pastorale in effetti da tempo abbandonato a beneficio degli aspetti più materiali e terreni del proprio mandato”.

Parole sottoscritte dalla Presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, che a nome dell’amministrazione, ha espresso “forte preoccupazione per il cambio al vertice della struttura per la ricostruzione”: “La posizione di questo ente – spiega – non vuole essere una difesa d’ufficio e formale del commissario Giovanni Legnini ma un’oggettiva constatazione dell’ottimo lavoro svolto da lui in tre anni, lavoro che ha permesso di sbloccare e avviare la ricostruzione post sisma 2016”.

“Un professionista attento alle necessità legate alla ricostruzione, dimostrando non solo un apprezzato senso pratico nella risoluzione dei problemi, ma anche vicinanza alle popolazioni dei territori colpiti dal terremoto”: così l’assessore regionale Paola Agabiti parla di Giovanni Legnini, rvivolgendogli “un ringraziamento sentito”. “Una collaborazione, quella tra Legnini e l’Umbria – sostiene Agabiti – che ha prodotto risultati concreti per la ricostruzione e che ora sarà in continuità con l’azione che verrà messa in atto del nuovo commissario Castelli”.

“Nonostante il parere del territorio, delle associazioni e dei tecnici, il Governo decide di piantare l’ennesima bandierina e, all’insegna del più becero dello spoil system, liquida il commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini per lasciare il posto ad un suo uomo, il senatore Guido Castelli”, afferma Simona Meloni, capogruppo del Partito democratico al bconsiglio regionale dell’Umbria, in relazione alla nomina del nuovo commissario governativo alla Ricostruzione. “Con KLegnini – aggiunge Simona Meloni – la ricostruzione ha cambiato passo e i cittadini hanno percepito questa differenza. La sostituzione è un errore, che speriamo i cittadini non debbano pagare a caro prezzo”. 

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