
Eppur si muove, anche se, come sostiene il segretario regionale Tommaso Bori, in effetti il Pd umbro appare tutt’altro che roboante e vivace. Le cause? Valle a capire del tutto. O meglio: come fare per individuare le più urgenti tra le tante cause accumulatesi in anni di malgoverno.
Sia quel che sia, a Terni il Pd rivendica un ruolo non secondario e si sente chiamato ad una sfida importante: mostrare che esistono sussulti di cambiamento profondo. Non è cosa facile.
Intanto una decisione si è presa: l’assemblea degli iscritti ha deciso di affidare al segretario comunale di Terni, Pierluigi Spinelli, e a quello provinciale, Fabrizio Bellini, il mandato “di avviare un ampio confronto con le forze politiche, sociali, civiche e con l’associazionismo per costruire una coalizione che consenta di offrire alla cittadinanza una alternativa di buongoverno alle prossime elezioni comunali”. Un’alternativa che consenta di superare “la stagione rissosa, subalterna e fallimentare della Giunta di destra”. Tutte questioni sperimentate dal Pd ternano. Che adesso “mette a disposizione le sue idee, la sua forza e la sua organizzazione per favorire la più ampia convergenza delle forze progressiste e riformatrici su un progetto di rinnovamento e rilancio della città di Terni, con l’obiettivo anche di far uscire, dal più ampio confronto, candidature forti di uomini e donne espressioni del pluralismo e delle energie migliori della città”.
Le questioni più acute? Spinelli le ha ricordate in assemblea: “La sofferenza drammatica della sanità pubblica e dell’azienda ospedaliera; il tema dei rifiuti, a fronte anche di un disastroso piano regionale; proposte di contrasto alla crisi del commercio e dell’artigianato; le questioni aggravate da questa amministrazione su sicurezza e degrado urbano; lo sviluppo dell’università, la ricerca e l’alta formazione”. Non è che ci volesse un nipote di Einstein per individuare punti deboli dell’azione amministrativa. Appaiono ben evidenti sotto gli occhi di tutti, ovviamente fatta eccezione per chi non vuole vederle e magari si contenta della “manna promessa”.
“Queste sono le proposte su cui ricompattare il tessuto sociale cittadino, che non ha trovato interlocuzione in questo quinquennio, trascorso tirando a campare solo grazie alle iniziative dei privati e a progetti già messi a terra dalle amministrazioni di centro-sinistra” ha continuato Spinelli.
Al lavoro, quindi. “Bisogna affrontare adesso i nodi strategici per il medio e lungo periodo e ruotare velocemente il timone per evitare in tutti i modi un altro quinquennio come questo, che la città di Terni, i cittadini e le imprese non possono sostenere e lo faremo anche con l’ascolto delle varie anime della città, dei portatori di interesse, dell’associazionismo, del mondo cattolico che si riconosce nell’accoglienza e nello spirito di comunità, con cui stiamo già dialogando” dice Spinelli.
Sarà dura.