Terni e i misteri delle statistiche: ecosistema urbano buono, eppure ci si vive male

Sarà, ma qualcosa suona a coccio. La matematica non è un’opinione – si dice. La statistica invece, nonostante si basi anche e soprattutto su regole matematiche precise, a volte sembra che invece sia proprio un’opinione. Infatti. Se Terni, come si affretta a far sapere il Comune, quadangna 13 posizioni nella classifica delle città col migliore ecosistema urbano, com’è che poi ne perde 22 in quella della qualità della vita, come si affretta a far sapere il consigliere di opposizione Francesco Filipponi?

Eppure entrambe le graduatorie sono state stilate sulla base di parametri ben indiduabili.  L’indagine Ecosistema Urbano – condotta in tandem da Legambiente e Ambiente Italia sulle performance “verdi” dei capoluoghi di provincia pubblicata su il Sole 24 Ore vede la città di Terni collocata al 25° posto su 105, guadagnando ben 13 posizioni rispetto al 2021, spiega il Comune. Entusiasmando il sindaco Leonardo Latini: “Un ottimo segnale sul fatto che stiamo  lavorando nella direzione giusta – commenta tutto d’un fiato – considerando tra l’altro che alcuni dei parametri presi in considerazione, sono in rapido e positivo aggiornamento. Sui temi importantissimi per la salvaguardia dell’ambiente, della qualità dell’aria e della salute siamo impegnati in prima linea con l’assessorato all’ambiente e con il vicesindaco Benedetta Salvati che stanno facendo un lavoro enorme. Su altri ci confrontiamo costantemente con il SII e con Asm, sempre considerando una visione generale delle questioni nell’interesse dei cittadini ternani. In ogni caso un riconoscimento autorevole come quello di Legambiente e dell’indagine Ecosistema Urbano ci incoraggia ad andare avanti e a portare a compimento tutti gli interventi intrapresi. Vorrei ricordare che nel 2017, l’anno precedente al nostro insediamento come amministrazione comunale, Ecosistema Urbano collocava Terni al 60° posto”.

Hai capito quelli di prima?

Evidentemente le piste ciclabili, seppure, inutilizzate fanno ugualmente punteggio; alberi maestosi abbattuti e sostuiti con un numero di altrettante piante che faranno forse mbra nel 2080, fannobo ounteggio. Ma punteggio e basta sembrerebbe. Da doive viene senno quell’altro dato, secondo cui a Terni si vive sempore peggio?

Informa Filipponi: “Secondo il Rapporto sulla qualità della vita in Italia realizzato da ItaliaOggi con l’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazione, la città di Terni perde 22 posizioni in classifica sprofondando al 56esimo posto. Per quanto riguarda l’Umbria, Perugia è al 46esimo posto e risale sei posizioni, visto che nella ricerca precedente era 52esima. A Terni, invece, si registra un crollo attraverso una discesa dalla posizione 34 alla numero 56. I vari indicatori dall’ultima rilevazione – dichiara Francesco Filipponi – sono tutti peggiorati, in ogni settore preso in considerazione dalla classifica. Purtroppo tutto ciò è il frutto anche di scelte amministrative sbagliate, mai inclusive dei bisogni dei cittadini, prese da un’amministrazione comunale ormai invisibile. Continueremo come gruppo consiliare un percorso di ascolto con la Città al fine di cogliere gli spunti migliori da trasformare in atti programmatici utili ad intervenire la rotta”.

Bah, va a capire! Comunque una piccola sottolineatura viene spontanea: chi governa amplifica i lati positivi e fa  grancassa, chi si oppone vede quelli negativi e contesta. In fondo ognuno fa il proprio mestiere.

Qui va a finire che l’unico che ci azzecca è il solito, saggio Trilussa..

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