
Sostenibilità, è l’obiettivo che la Fim Cisl umbra intende perseguire attivamente. L’esigenza principale, in questo momento, è attrezzarsi per individuare i percorsi adatti. Il punto di partenza – secondo la Fim Cisl – è necessario che il cambiamento vada anticipato, interpretato e guidato e i delegati nelle aziende, come agenti del cambiamento, debbano essere protagonisti, non solo per tutelare i lavoratori, ma anzi per riuscire a trarre opportunità da una transizione di complessa portata.
Sono temi affrontati in “Green Umbria”, l’iniziativa organizzata dalla Fim Cisl umbra, che si è tenuta all’Auditorium “Maurizio Santoloci” dell’Arpa di Terni. E’ stata l’occasione per la categoria dei metalmeccanici della Cisl di rendersi protagonisti sui temi legati alla “Green economia” e quindi allo sviluppo inteso nella sua più ampia accezione: economico, sociale ed ambientale. Il tutto ha inizio già nella fase della contrattazione, e per questo, dopo la giornata di approfondimento inizierà la fase operativa: dei veri e propri laboratori di formazione contrattazione di temi della Sostenibilità per i delegati nelle aziende che puntano all’obiettivo.
“Industria, salute e ambiente non solo devono convivere, ma possono farlo – ha afferma il segretario generale Fim Cisl Umbria Simone Liti – purché lo sviluppo e la sostenibilità vadano di pari passo. In questo processo il sindacato è parte della soluzione e deve puntare sulla formazione, partecipazione, contrattazione collettiva, cercando di incrementare il numero delle figure specializzate sul tema dell’ambiente, sostenibilità sociale ed economica”. Partendo, proprio da questa premessa, il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli ha posto una delle questioni chiave: “Ha senso trattare di sostenibilità ambientale in un contesto come quello che stiamo attraversando che si caratterizza proprio per la sua crisi energetica?”.
La risposta non solo è stata positiva, ma ha permesso al segretario di descrivere la situazione umbra e la virtuosità del distretto della manifattura ponendo l’accento sulle differenze territoriali. “Il consumo annuo di gas naturale per uso industriale in provincia di Terni è di 171 milioni di metri cubi, in quella di Perugia è di 90 milioni. L’apparato produttivo ternano adopera quasi il doppio del gas di quello perugino, pur essendo circa un terzo in valori assoluti. La situazione si ripete, con intensità minore, per l’energia. L’industria ternana – ha quindi precisato- consuma annualmente 1525 Gigawatt, quella perugina 1.110”. Per la Cisl Umbria – in sala anche il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti – trattare di questi temi significa investire anche e soprattutto il formazione, partecipazione e welfare aziendale. “Lavorare sulla sostenibilità – ha spiegato Marcelli – significa investire su modelli di sviluppo e di partecipazione dei lavoratori”. Una sostenibilità, quindi, che deve nascere da una giusta transizione. “La giusta transizione – ha sottolineato Cosmo Colonna (Dipartimento energia sicurezza ambiente e territorio Cisl nazionale) – è la principale strada da percorrere e passa dall’uscita delle energie fossili”. E proprio in tal senso il dirigente di Arvedi Ast, Fernando Camponi, ha sottolineato come l’Acciaieria stia lavorando all’acciaio verde, prevedendo una nuova classificazione.