
Per la Camera di Commercio di Terni, finché è esistita, il potenziamento della Flaminia tra Terni e Spoleto era una priorità assoluta. Tanto da farsi carico, la Camera di commercio, di elaborare un proghetto che poi “regalò” agli enti preposti a renderlo operativo. E’ rimasto dentro qualche cassetto. Adesso per la Camera di Commercio dell’Umbria – che quella di Terni l’ha inglobata – quella priorità è ancora valida, ma prima si indicano in una specie di graduatoria delle infrastrutture”più prioritarie”: Stazione AV Medio Etruria; Potenziamento e sviluppo direttrice Orte-Falconara; Potenziamento e velocizzazione linea Terni-Rieti; Potenziamento e velocizzazione linea Foligno-Perugia-Terontola, Superstrada “Due Mari” – E78 Grosseto-Fano; Completamento Quadrilatero Umbria-Marche; Realizzazione Piastra Logistica Umbra; Nodo stradale di Perugia; Potenziamento SS 685 delle Tre Valli Umbre: raddoppio tratto Eggi-Acquasparta; Miglioramento SS 219 di Gubbio e Pian d’Assino; Direttrice Civitavecchia-Orte-Terni-Rieti: collegamento Terni-PG, Risanamento E45 / SS 3bis “Tiberina”; Ferrovia Centrale Umbra (Fcu): interventi infrastrutturali e tecnologici: Potenziamento Aeroporto di Perugia edd infine, quindicesima e ultima tra le priorità individuate, Riqualificazione Terni-Spoleto (SS 3 Flaminia). Campa cavallo…
Le prime otto sono ritenute di rilevanza nazionale e regionale, le altre sette di interesse provinciale e locale.
Sono le scelte indicate in un Libro Bianco sulle infrastrutture “irrinunciabili” presenato dalla camera di Commercio a Perugia e “frutto della collaborazione tra ente camerale, Unioncamere e Uniontrasporti”. Opere “irrinunciabili per lo sviluppo e il rilancio del sistema economico umbro, per accelerare il recupero in competitività soprattutto rispetto ai mercati internazionali”. Una lista “ di opere prioritarie – aggiunge la Camera di Commercio – stilata anche attraverso l’attività di concertazione con il territorio” e che sono così considerate dal sistema imprenditoriale regionale, partendo dal quadro degli interventi programmati a livello nazionale di interesse per la regione Umbria, per poi entrare nel merito degli esiti dei tavoli di concertazione attraverso un focus sulle esigenze emerse a livello territoriale.

“Un’indagine molto approfondita – specifica l’ente camerale – che ha lo scopo di sintetizzare le opere infrastrutturali indicate dal mondo associativo e imprenditoriale umbro su cui occorre intervenire con urgenza per aiutare l’intero sistema economico regionale a superare la crisi innescata dalla pandemia e a recuperare in competitività, soprattutto rispetto ai mercati internazionali. È ormai diventato improrogabile dotare il territorio umbro di un sistema infrastrutturale – materiale e immateriale – moderno, interconnesso e compatibile con l’ambiente, e recuperare il gap di performance rispetto agli altri Paesi europei”.
Il tutto poiche “il sistema camerale umbro intende svolgere un ruolo di raccordo tra il sistema economico che rappresenta e gli interlocutori preposti alla programmazione, alla progettazione, al finanziamento, alla realizzazione e al controllo della infrastrutturazione del territorio. A partire dal punto di vista delle imprese, mediante una ‘vision’ regionale green e sintetica, si è giunti così a definire un elenco delle opere irrinunciabili di chi produce e di chi muove la merce, quale valido contributo per migliorare la strategia sulle infrastrutture e aumentare il livello di servizio fornito a residenti, turisti e merci”.