
C’è sempre qualcuno che è più uguale degli altri. A quanti, infatti, è capitato che, cercando una casa a Terni, siano stati ricevuti dal sindaco? Invece al figlio di Pippo Baudo sì, è capitato, con tanto di foto (sopra) di calorosa stretta di mano e sorriso a quarantaquattro denti del primo cittadino di Terni . Poi dicono che questa città è ancora un “paesotto”, avrà pensato qualcuno. Ed invece è una grande furbata: sai che straccia di pubblicità ne viene a Terni? Sai quanti turisti verranno solo perché hanno saputo che il figlio del presentatore tv più conosciuto ci è arrivato dall’Australia per cercarsi una casa a Terni? E che dire della felicità e dell’orgoglio del primo cittadino quando è stato informato che all’amata aviosuperficie stanno girando un film di cui sono protagoniste due bellissime star americane? Un film per un circuito mondiale dove Terni – ammesso che qualcuno nel vedere le immagini guardi la location e le due attrici superbe– rappresenterebbe il meglio delle sue attrattive turistiche: un campo di aviazione, un po’ di aerei, quelli sì da turismo, ma di proprietà degli “stanziali”.
Perché – per chi non l’avesse ancora capito – sta nel turismo il futuro di Terni che ha la fortuna di poter contare su attrattive irripetibili da mostrare: la Cascata delle Marmore e il lago di Piediluco. “Brand” sicuri se ci venivano da tutta Europa – specie alla Cascata – per vederle fin dall’epoca del “Grand tour”. Poeti, musicisti, filosofi, regine e principi… Tutti l’hanno voluta vedere la Cascata. E poi si è continuato: arriva De Petris a Terni? Puntatina alla Cascata; una delegazione cinese vuole vedere gli impianti industriali ternani? Viaggetto alla cascata e, non appena la tecnologia l’ha permesso, foto di rito. Per dire che insomma come attrattive ci si è inventati davvero delle novità.
Poi c’è la cultura! La cultura dove la mettiamo? A parte l’assessore al ramo già in carica che dice di voler riscoprire le radici della città partendo dallo “scrittore” Tacito (che secondo alcuni, tra parentesi, non sarebbe nemmeno accertato fosse cittadino ternano) ce ne sono altri che scalpitano e continuano a sognare di a mettere a disposizione la loro scienza e sapienza e a quella sedia guardano con la bava alla bocca come fosse la Mesa Verde” di “Giù la testa”. Che dire di colui che è stato più volte definito “lo Sgarbi di noiandri?”. Lui ci si è già seduto su quella sedia ai tempi del sindaco Ciaurro in occasione di uno dei tanti rimpasti di giunta. L’ha già assaggiata quella sedia e, dopo le scorribande di Recanati, ora punta a rinerdire fasti passati e si sta specializzando in storie delle piazze, partendo da piazza Corona la quale – ha scoperto – era addirittura Piazza Giudea. E poi c’è l’altro, quello al cui cospetto perfino “Il Trota” di bossiana memoria diventa un premio Nobel visto il cursus honorum dei recuperi di anni scolastici perduti. Gli basta che una picconata faccia saltar fuori un sasso squadrato e lui vuole intervenire a controllarne il valore scientifico di quel sasso: perché lui “ce lo sa” e va alla ricerca di orci e botti di vino anche sotto le fondamenta di un convento del Settecento demolito da tempo immemorabile, pensando che quelle monache fossero delle avvinazzate che passavano le serate bisbocciando a tutta mandata. Altro che “bunga bunga”. E così tra un “museo del tubo” con l’ingresso da wc pubblico e che dà una mazzata alla prospettiva quando si arriva nei pressi della fontana di piazza Tacito, si vorrebbe fare un museo mostrando il pitale di un vecchio eroe della prima guerra mondiale, le botti cui attingevano brille le monache, due metri di acciottolato d’epoca romana. Dimenticando che, ad esempio, nel territorio comunale di Terni c’è persino un sito archeologico come Carsulae dove della strada Flaminia Romana si possono vedere – per chi lo vuole – centinaia e centinaia di metri contornati dai resti di una città che fu importante e che per buona parte sembra sia ancora sottoterra. Tant’è.