Terni, sanità: sindacati in piazza L’M5S denuncia le disfunzioni all’ospedale

I sindacati, alla fine, hanno deciso di promuovere una manifestazione pubblica. In piazza. A Terni. Cgil, Cisl e Uil l’hanno organizzata per giovedì 7 luglio, soitto la prefettura, in viale della Stazione. Dalle 9 e 30 chiamano a raccolta “Lavoratori della sanità e cittadini” “in difesa dell’ospedale, della sanità territoriale e contro le politiche di privatizzazione dei servizi sanitari”.

La richiesta è ancora quella: “Un cambio di passo e scelte precise per garantire un servizio sanitario pubblico, universale, efficiente ed efficace come diritto fondamentale ed indisponibile della cittadinanza”. Nel corso del presidio – è annunciato – una delegazione sindacale sarà ricevuta dal prefetto. 

Intanto l’M5S Terni difonde una nota che basta da sola a sottolineare la necessità del tanto richiesto (da mesi) cambio di passo. La sottoscrivono i componenti del gruppo consiliare di Palazzo Spada, i quali si chiedono: “E’ possibile che basti un lieve aumento dei ricoveri per mandare in crisi l’ospedale di Terni? Che fine ha fatto il cambio di passo per la sanità ternana chiesto dal consiglio comunale? Perché la Regione, di fronte all’emergenza, è capace solo di allungare i tempi di questa agonia? A quasi tre anni dall’inizio della pandemia il Santa Maria è ancora in evidente affanno”. Ed aggiungono: “Basta aumentare di poco i ricoveri per mandare in crisi l’intero sistema. Mancano procedure e controlli che consentano di gestire al meglio i pazienti, ormai costantemente parcheggiati nei corridoi. Questo è frutto della mancanza di posti letto e del mancato aiuto dell’Usl Umbria 2, incapace di assorbire e filtrare pazienti che quindi si riversano al Santa Maria. Un semplice intoppo crea un effetto valanga. Dopo tre anni come si è attrezzato l’ospedale di Terni per gestire e affrontare le prossime ondate? Da una parte la Regione continua con la sua esasperante lentezza a creare problematiche, dall’altra i direttori delle strutture complesse non fanno nulla per cambiare questo stato delle cose. Notizia di questi giorni è la perdita da parte dell’ospedale di un’altra figura professionale, un anestesista con contratto a tempo indeterminato”.

“Da Terni la gente se ne va, solo i pazienti si moltiplicano e finiscono nei corridoi – è l’amara constatazione del M5S – La conseguenza è il sovraffollamento nel reparto di rianimazione e la difficoltà a spostare i pazienti una volta guariti. Intanto anche gli stessi operatori sanitari continuano ad ammalarsi peggiorando ulteriormente la precaria condizione lavorativa a cui è costretto il personale. Continuano, infine, ad arrivare segnalazioni di pazienti che soffrono il caldo nei reparti per la mancanza di aria condizionata sufficiente a rendere accettabile la degenza. Cosa ancor più grave, se fosse confermata, quella relativa al razionamento dell’acqua che starebbe creando non pochi problemi. Una situazione in cui sembra siano gli infermieri a dover andare a comprare l’acqua dai distributori automatici perché l’ospedale la eroga in maniera insufficiente” concludono. Beh, non è del tutto vero: l’importante, già da mesi, è conservare l’aqcua che ti rimane della bottiglietta che ti tocca per la cena. Poi, il giorno dopo, all’ora di pranzo, te ne danno un’altra.

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