Per gli esperti il “Parco più bello d’Italia” è al Castello Bufalini di San Giustino

Il parco del Castello Bufalini

Il parco del Castello Bufalini di San Giustino è stato riconosciuto da un’apposita giuria di esperti tra i
più belli d’Italia nella categoria “Giardini pubblici” del concorso “Il parco più bello” unificato in un’unica
edizione per il biennio 2020/21. Si tratta di un concorso voluto dall’architetto Leandro Mastria, Presidente della Segreteria Organizzativa, con il Patrocinio del MIC, del Ministero dell’Ambiente, dell’UNESCO, dell’ACI e con l’adesione del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), e dell’AIAPP (Associazione Italiana di Architettura
del Paesaggio).

La valutazione da parte del comitato scientifico del concorso ha ovviamente seguito i parametri previsti dal regolamento: l’interesse storico-artistico, l’interesse botanico, lo stato di conservazione, il programma di
gestione e manutenzione, i servizi, l’accessibilità, le informazioni offerte all’utenza.


Il Castello Bufalini di San Giustino ( http://www.castellobufalini.beniculturali.it ) nasce come fortezza militare alla
fine del XV. Nella prima metà del Cinquecento subisce una prima trasformazione in palazzo signorile
fortificato, con logge eleganti di gusto tardo rinascimentale. L’ampio parco circostante è costituito da
un’area boscosa con lecci secolari e da un giardino “all’italiana”. Ridisegnato nel sec. XVII, il giardino si
sviluppa nello spazio tra il fossato a pianta stellare e il muro di cinta. Durante l’ultimo decennio del
Seicento e i primi del Settecento, con il progetto dell’architetto pittore tifernate Giovanni Ventura
Borghesi, il palazzo Bufalini, già centro di una importante fattoria, viene ristrutturato come amena villa di
campagna, con il reimpianto del giardino “all’italiana”, irrigato dalle acque del fiume Vertola tramite un
condotto sotterraneo. Nel giardino sono presenti varietà di frutti, agrumi con annessa limonaia, una
ragnaia, fiori rari, erbe officinali e ortaggi. Spiccano inoltre, per la particolare bellezza, il giardino segreto,
il roseto, la galleria vegetale o volta botte di alloro e il grande labirinto impiantato nel 1692. Lo stato
attuale dei lavori di restauro permette l’apertura al pubblico del piano terra dell’edificio, della loggia
tardorinascimentale al primo piano, della Sala degli Dei nel piano ammezzato del maschio con gli affreschi
di Cristofano Gherardi, detto il Doceno (1508-1556) e del giardino “all’italiana”. Il parco è corredato da
limonaie e numerose fontane. Il visitatore ha la possibilità di godere di un ambiente conservato in tutte le
sue componenti, architettoniche, storico-artistiche, negli arredi, nelle suppellettili e perfino nell’archivio
familiare, che fanno del Castello un raro esempio integro di dimora storica.

La direttrice edel sistema Castello Bufalini, Veruska Picchiarelli, ha visto così premiata l’attenzione da sempre mesa in campo per l’integrazione tra arte, ambiente, paesaggio

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