
Stato di agitazione tra i ferrovieri di Foligno che, riuniti in assemblea il 27 luglio 1913 nella sede del loro sindacato, reclamavano per l’indennità di residenza e del caro vivere che giudicavano, evidentemente, troppo esigue.
Una lunga discussione conclusasi dopo votazione per appello nominale deliberando “su proposta del compagno Mazzetta Angelo”, scriveva l’Avanti!, di indire un referendum fra tutte le categorie di ferrovieri di Foligno per esprimere “la loro volontà sulle due questioni suddette, raccogliere poi le firme di tutti e mandarle colle dovute delucidazioni alla Direzione Generale per ottenere i loro intenti”.