
La sostanza è che gli impianti delle acciaierie di Terni hanno un capacità produttiva che diventa esagerata rispetto alle richieste del mercato. E così bisogna diminuire la produzione: centomila tonnellate di “fuso” in meno, che per il momento significano fermate (undici giorni, anche per San Valentino, una festività mai osservata nella storia della “Terni”), un qualche ricorso agli ammortizzatori sociali. Ma forse 2.360 dipendenti sono troppi ed allora si parla di un centinaio di “esuberi”,