
Il marchese Nicolò Sacripanti, di Narni, sosteneva che la fontana dell’Amandola (oggi chiamata della Mandorla) a Piedimonte, era di sua proprietà. Il Municipio di Terni decise, il 22 novembre del 1777 di fargli causa.
Il marchese Nicolò Sacripanti, di Narni, sosteneva che la fontana dell’Amandola (oggi chiamata della Mandorla) a Piedimonte, era di sua proprietà. Il Municipio di Terni decise, il 22 novembre del 1777 di fargli causa.