CINQUESTELLE, QUATTRO ASSESSORI (PER ORA)
I Cinquestelle hanno presentato quattro degli assessori che comporranno la loro giunta comunale nel caso di elezione di Thomas De Luca a sindaco. Si tratta di tecnici. Uno, Riccardo Zampagna, è tecnico calcistico e si occuperà degli sport (plurale) e pare anche del turismo
in merito a cui ha già un paio di idee innovative: lago di Piediluco e Cascata delle Marmore. Se non ci azzecca uno che è stato bandiera della Ternana…
in merito a cui ha già un paio di idee innovative: lago di Piediluco e Cascata delle Marmore. Se non ci azzecca uno che è stato bandiera della Ternana…
Un altro, anzi un altro e un’altra sono tecnici nel farr quadrare i conti: uno penserà a trovare il modo di far convivere il bilancio con le restrizioni dovute al dissesto finanziario (chi la fa l’aspetti…). L’altro – assicura – reperirà i fondi perché lui da tredici anni si occupa di reperimento dei fondi studiando le pieghe delle opportunità offerte dalle iniziative dell’Ue. C’è solo un piccolo dubbio: l’Italia, l’Umbria, il Ternano sono indicati ad ogni pi’ sospinto come coloro che finora non hanno saputo gestire i fondi europei. Speriamo bene…
UNA SQUADRA DI SUPER-ESPERTI
Prendendo a modello la scelta relativa a Zampagna come assessore agli sport, a questo punto possiamo aspettarci Emanuela Aureli alla cultura, Danilo Petrucci alla macchina pubblica, l’Uomo Luce all’Asm ed altre partecipate, il campione di fioretto Alessio Foconi alle relazioni esterne e ai rapporti col consiglio comunale.
CONFRONTI TRA “SINDACI”: IL MURO DEL PIANTO
Una volta si facevano i comizi, ora si predilige il confronto tra gli otto candidati sindaci, i quali hanno ormai preso in affitto un pullmino per spostarsi da una parte all’altra della città. E giù, in ogni dove e raccontare il degrado, la povertà, il caos, l’erba alta, le buche, il lavoro precario, le pensioni basse, gli spacciatori, le periferie dormitorio, il centro in cui non si dorme per colpa della movida, degli schiamazzi e delle pipì sui muri, la mancanza di socialità e di solidarietà “perché i miei vicini sono zulù” (così ci mettiamo dentro anche una dose di razzismo) e via deprimendo. Terreno fertile trovano, perché dall’altra parte, quella degli astanti che dovrebbero essere in teoria cittadini elettori disorientati ed alla ricerca di qualche idea per un voto consapevole, fanno il controcanto ed eccoli così a parlare del degrado, la povertà, il caos, l’erba alta, le buche, il lavoro precario, le pensioni basse, gli spacciatori, le periferie dormitorio, il centro in cui non si dorme per colpa della movida, degli schiamazzi e delle pipì sui muri, la mancanza di socialità e di solidarietà “perché i miei vicini sono zulù” (così ci mettiamo dentro anche un’altra dose di razzismo) e via deprimendo. Riunioni da muro del pianto.
Cosicché, basta che uno tra due mesi otturi una buca e sarà il salvatore della Patria.
DUE PICCIONI CON UNA FAVA
Un suggerimento per la questione delle periferie dormitorio e del centro dove invece sembra non si riesca a farsi una dormita in pace: basterà una delibera di giunta che stabilisca quanto segue: tutti coloro che abitano in periferia ad ogni 1. Gennaio e fino al 31 marzo si trasferiranno in centro occupando le case di chi viceversa, nello stesso periodo, lascerà le case del centro per andare ad abitare in periferia. E si prosegue: dal 1. Aprile al 30 giugno, viceversa, coloro che stanno a vivere in periferia e si sono riposati perché prima stavano in centro, ritorneranno a quella che era casa loro, ed ovviamente quelli della periferia ma che ora sono del centro riprenderanno posseso del quartiere dormitorio; l’andirivieni avrà cadenza trimestrale e così dal 1. Luglio al 30 settembre e dal 1. Ottobre al 31 dicembre. Tutto “all’incontré” come dicevano coloro che comandavano al quadriglia. Perché a tutti sia garantito il giusto mix di vita tranquilla e vita “spericolata”.
Complicato? Così dev’essere ogni delibera che si rispetti.
Gianni Schicchi