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Massimiliano Burelli |
Manco a farla apposta la celebrazione della messa pasquale in fabbrica all’Acciai Speciali Terni è arrivata proprio il giorno in cui Massimiliano Burelli “compiva” i suoi primi due anni da amministratore delegato. E così c’è stata l’occasione per tracciare, alla presenza dei dipendenti, ma anche di rappresentanti cittadini, un bilancio dell’attività e mettere a confronto la situazione di due anni fa e quella di oggi. “Abbiamo dato prova di saper reagire alle difficoltà – ha esordito Burelli, nel prendere la parola – rimettendo
in ordine i conti, abbiamo conquistato nuovi spazi di mercato, avviando un cammino di rinnovamento e una trasformazione della cultura del lavoro, abbiamo intrapreso un percorso di responsabilità sociale attraverso una serie di progetti che ci hanno avvicinato sempre più alla città e al territorio”. Ha parlato di “cultura del cambiamento”, di nuova organizzazione interna e dei metodi di lavoro, di trasparenza, collaborazione, spirito di squadra, orientamento al cliente, raggiungimento del risultato e velocità di adattamento, in tutta la struttura organizzativa, vertici inclusi.
“Abbiamo avviato questo percorso impegnativo, ma al tempo stesso unico e coinvolgente – ha spiegato – perché avevamo la necessità di cambiare pelle per raggiungere nuovi obiettivi all’interno di un mercato sempre più stretto tra il surplus di offerta che arriva dalla Cina e la politica protezionistica del presidente degli Stati Uniti d’America”. I dazi, quindi, e la politica protezionista avviata da Donald Trump, “un’incognita non trascurabile per l’acciaio europeo e per quello italiano: è importante mantenere un approccio collaborativo, rinforzando gli scambi e sviluppando ulteriormente gli accordi commerciali tra tutti i paesi membri” evitando nel contempo una “pericolosa guerra commerciale con gli Stati Uniti”.
Se così stanno le cose, è chiaro che Ast – per parte sua – deve puntare sulla qualità, l’innovazione, l’affidabilità. E’ marciando su questa strada che oggi essa è leader riconosciuto nel suo settore, quellodegli acciai speciali. “Ma l’ingrediente principale per dare un valore in più ai nostri prodotti sono le persone, con la loro abilità, dedizione e passione – ha aggiunto Burelli – E io sono orgoglioso di essere alla guida di Acciai Speciali Terni e di aver incontrato persone che possiedono tutte queste caratteristiche: un grande valore umano e professionale”.
Il numero uno di Ast ha poi affrontato la questione sicurezza (“Zeroincidenti” è il traguardo che ci siamo posti”).
E sul resto? Niente sulle voci di cessione dell’Ast da parte di ThyssenKrupp. Niente sul confronto coi sindacati che pongono la questione principale della sicurezza sul posto di lavoro ma anche del posto di lavoro? I sindacati che aspettano un incontro che sperano sia “chiarifiatore” con lo stesso Burelli (si terrà dopo la prima settimana di aprile) e che proprio il giorno della messa pasquale hanno distribuito volantini davanti alla fabbrica.
Segno di un clima non proprio idilliaco, se non fosse bastato lo sciopero di due ore dei giorni scorsi. Di più: se i sindacati parlano di “carenza di organizzazione” e di “squadre sotto organico con ricorso agli straordinari e scarsi livelli di sicurezza” il loro punto di vista non coincide per niente con la “cultura del cambiamento” di cui parla l’Amministratore delegato. Anzi, sembra che le posizioni siano l’una opposta all’altra.
Vabbè, è Pasqua e forse una ventata di buonismo ed ottimismo coinvolge più di qualcuno. Ma la situazione all’Ast non pare sia proprio di “tutte rose e fiori”. E aprile rischia di diventare un mese “caldo”.