Città della Pieve, 15 novembre 1881 – Per debiti gli sequestrarono la casa e lui, pr tutta risposta, la fece saltare un aria con una mina. Il fatto fu che, almeno da quel giorno, ebbe a disposizione un alloggio senza spendere niente: le patrie galere. C. (così, con l’iniziale del solo cognome, viene indicato nelle cronache del tempo) era in ritardo col pagamento delle tasse. Un ritardo consistente, che aveva fatto lievitare in maniera considerevole la somma dovuta. Cosicché ad un certo punto gli fu notificata l’ordinanza di sequestro. Un avvocato, B., comprendendo le difficoltà dell’uomo fece in modo che venisse indicato come custode dell’immobile, dove sarebbe potuto rimanere finché avesse pagato la pigione. Cosa che C. si guardò bene dal fare, cosicché fu messo fuori dalla porta.
Ma non appena fu notte ecco la mossa disperata: una bella mina e così la casa diventò un mucchio di macerie. Lo arrestarono subito.