Crollo in una cava: morti due operai

29 dicembre 1951

Ad Olmo, frazione di Perugia, due operai che lavoravano in una cava di pietra, sono morti nel crollo di una parete verticale alta circa venticinque metri. Tonnellate di pietra sono piombate su di loro proprio mentre si accingevano a “staccare”, avendo terminato il loro orario di lavoro. Un terzo operaio è rimasto ferito seriamente ed è stato ricoverato al policlinico perugino.
Il crollo della parete è avvenuto all’improvviso. Quintalie quintali di materiali sono precipitati sui tre operai. Giuseppe Cesarini, di Fontana, di 55 anni e Mario Tabacchi, 27 anni, di Ellera sono morti sul colpo. Cesarini lavorava da più di vent’anni in quella cava e aveva già subìto un incidente che lo aveva reso invalido, avendogli procurato seri danni alle gambe. Tabacchi aveva tentato di scappare insieme a Tersilio Seppoloni, 27 anni. Ma i due sono stati investiti da diversi macigni, no dei quali, ha schiacciato Tabacchi, provocandone istantaneamente la morte. Seppoloni è riuscuto a salvarsi seppur seriamente ferito.

Nella mattinata era finito in ospedale, per un incidente stradale, anche il proprietario della Cava, don Mario Pasquini, un sacerdote molto benvoluto nella zona per essere un benefattore e organizzatore di scuole popolari.
I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per oltre due ore, prima di poter liberare dalle macerie il corpo dei due operi rimasti uccisi.

®Riproduzione riservata

 

La foto della cava di Olmo risalente al 2001 è tratta 
dal Repertorio Fotografico allegato al piano regionale 
umbro delle attività estrattive

 

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