Novembre 1965
Nonostante il baby-boom degli anni Sessanta del secolo scorso, era l’inurbamento a spopolare le zone di campagna. A Fosso Bianco, una frazione di Montecastrilli, accadde così che il 1. Ottobre, giorno in cui si aprivano le scuole, il numero degli scolari era proprio ridotto all’osso. La sezione di scuola elementare nella zona era prevista, ma aveva una sola iscritta, Simonetta Rubini, dieci anni, quinta elementare. Senza altri alunni la sezione scolatica doveva essere soppressa e Simonetta sarebbe dovuta andare a Montecastrilli. Un bel tragitto considerato che lei abitava praticamente vicino al confine tra i Comuni di Montecastrilli San Gemini, e da farsi a piedi, perché non c’era la possobilità che qualcuno potese accompagnarla e, ogni giorno, andarla a prendere all’uscita. Il padre di Simonetta faceva il contadino.
In soccorso di Simonetta arrivarono due coppie di fratelli: Pietro e Mario Beccaccioli e Giovannni e Giuseppe Fiaschini. I primi due abitavano nel borgo di Selve, gli altri due a Macchie Prime. Loro erano più vicino a Monetcastrilli che non a Fosso Bianco, ma siccome Simonetta la conoscevano, si iscrissero a Fosso Bianco e la scuola rimase aperta. Scuola, poi… Uno spazio per seguire la lezione ricavato nella cascina dove viveva la famiglia di Simonetta.
I quattro ragazzini si facevano ogni giorno qualche chilometro a piedi tra l’andare e tornare, a scuola il riscaldamento era precario, però loro non si lamentavano.
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