La mostra è frutto del desiderio di condividere e portare a conoscenza di altri quello che fu un entusiasmo, un breve incontro – solo qualche ora – tra i giovani del “Centro Studi De Carlo” e Mikhail Koulakov. Parlarono di arte e della concezione dell’arte che aveva quest’uomo che quel giorno compiva ottant’anni. Ottant’anni “pieni”, “ricchi”. Un pittore russo (è nato a Mosca nel 1933) “stregato” da alcuni pittori americani, quelli che hanno fatto del gesto la loro “arma” e che come Koulakov ritenevano che la pittura non fosse rappresentazione dell’esistente.
La conoscenza di artisti americani come Jackson Pollock, “dal quale Koulakov fu affascinato”, dice il critico Paolo Cicchini, si affiancava alla conoscenza dell’arte bizantina, agli studi sulle icone russe, alla filosofia zen, alle esperienze di un maestro delle arti marziali, a quelle di un cittadino sovietico che sceglie di abbandonare la Russia, raggiungere l’Occidente, concludere la sua esperienza terrena in Umbria.
E qui, nella sua casa di San Vito avviene l’incontro con i giovani del centro studi De Carlo. L’entusiasmo dell’incontro, si trasforma in proposta cui lo stesso Koulakov aderisce: una mostra antologica da farsi a Terni.
Non sono mancate le difficoltà, tra cui non secondaria quella legata alla scomparsa di Mikhail Koulakov avvenuta un anno e mezzo fa. Il Centro Studi De Carlo è stato aiutato da esperti come Paolo Cicchini e Franco Profili, ha avuto la collaborazione di Marianna Koulakov, si è giovato di alcuni sponsor.
La mostra adesso è in corso a Terni a Palazzo Primavera (fino al 16 ottobre): “Il Cosmo nel gesto” è il titolo.
