Ingiurie al nipote del sindaco: spedizione fascista a San Gemini

14 luglio 1921

Situazione difficile in tutta la Provincia di Perugia a causa di una serie di episodi di violenza verificatisi negli ultimi giorni in vari centri del territorio provinciale (che – come noto – comprendeva allora anche Terni, Rieti e la Sabina).
Cresce la violenza di tipo politico e si sono registrari “avvenimenti che stanno a dimostrare come i comunisti tentino un’azione di riscossa antifascista”, recitava una preoccupata corrispondenza da Perugia della Stampa, ruiferendo che nella serata dell’11 luglio, alla notizia che un gruppo di “Arditi del Popolo” di Roma s’era portato a Rieti per costituirvi una sezione, a Perugia, il capuologo della provincia umbra, “si diffuse un certo fermento e un fascista fu aggredito da vari comunisti e bastonato a sangue”. Cosicché era nella sostanza comprensibile il fatto che “egli, vistosi sopraffatto, estrasse la rivoltella e sparò alcuni colpi, ferendo quattro dei suoi aggressori dei quali due, sembra, gravemente”. Segurono scontri e “colluttazioni tra fascisti e contadini mietitori, socialisti”, che furono prontamente sedati grazie all’intervento della forza pubblica. Il giorno 12, invece, s’erano registrati “episodi di guerriglia tra le due fazioni”.

Il clima era acceso anche in altri centri. Ad Amelia e Collestatte s’erano avuti “incontri con scambi di bastonate e qualche colpo di rivoltella, ma senza conseguenze”. Si sa, so’ ragazzi vivaci.
A San Gemini era invece avvento un fatto più grave. Il nipote del sindaco, cav. Listanti, passeggiava insieme alla moglie quando “è stato ingiuriato da un gruppo di comunisti”. Dopo poco la notizia era arrivata a Terni, “con le solite alterazioni”. L’episodio non poteva restare senza conseguenze e quindi i fascisti ternani subito approntarono una spedizione punitiva fascista. Quella notte ci furono “varie contese con i comunisti “ di San Gemini,. A trarne il danno peggiore fu il calzolaio comunista Osvaldo Petrucci, di 54 anni. I fascisti si sono presentati davanti alla sua casa, ma lui era fuggito. Si sfogarono devastando l’abitazione ed alla fine appiccando il fuoco.
A Fratticciola Selvatica, invece, vicino Perugia, fu tutta colpa di un “gruppo di contadini avvinazzati”, i quali contadini “hanno aggredito due carabinieri in perlustrazione”. Uno degli assalitori ha provato a dare una pugnalata ad uno dei “militi”, ma non c’è riuscito: “Sono stati eseguiti vari arresti”. A Foligno, infine, cento (numero preciso) “Arditi del Popolo” hanno sfilati “militarmente indrappellati” per le vie della città. La guardia regia ha impedito contatti fisici coi fascisti.