L’11 novembre 1860
si svolsero le elezioni comunali a Terni, indette dopo l’annessione dell’Umbria al Regno d’Italia. Il plebiscito c’era stato pochi giorni prima e le elezioni erano state fissatedal commissario di governo per l’Umbria Gioachino Napoleone Pepoli, già da un mese.

I candidati furono 230 ed i votanti 232 dei 338 aventi diritto, sui 12.865 abitanti. Le liste degli aventi diritto al voto erano state stilate sulla base della legge vigente nel Regno di Sardegna secondo la quale il diritto di voto era collegato al censo. Fu così necessario formare, in breve tempo, un elenco di tutti i possidenti residenti a Terni e nelle sue frazioni.
Il risultato della concultazione fu tale per cui fu praticamente confermata in blocco la vecchia amministrazione in carica con lo Stato Pontificio, i cui componenti era diventati esponenti della destra liberale. Pochissimi i nomi nuovi, tra i quali quelli di Alceo Massarucci e Paolo Garofoli. Il Sindaco, che fu nominato dal commissario Pepoli, fu Giuseppe Nicoletti, mentre della giunta facevano alcuni degli eletti, ossia Stanislao Caracciotti, Bernardino Faustini, Pietro Fonzoli, Paolo Garofoli, Antonio Silvestri, e Augusto Fratini.
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