Il 20 settembre 1897
aderendo alla richiesta più volte avanzata dal diretto interessato, il papa Leone XIII sollevò monsignor Antonio Belli dall’incarico di vescovo di Terni. Belli, che reggeva la diocesi da 25 anni, fu promosso arcivescovo di Calcedonia e amministratore della diocesi ternana in attesa della nomina del suo successore che fu, poi, monsignor Francesco Bacchini.
Antonio Belli era lo stesso vescovo che, dieci anni prima, s’era trovato in difficoltà per una scelta che creò un certo imbarazzo nella curia romana: in occasione di una visita del re alle acciaierie di Terni, andò ad incontrare Umberto I (vedi→), non considerando che si trattava del re sabaudo, cioè del rappresentante del casato che aveva spodestato il papa dal potere temporale e che aveva requisito allo Stato i beni ecclesiastici.
Monsignor Belli, che era originario di Città di Castello, morì nel 1907.
©Riproduzione riservata