
Già fatto. Gli studi e le ricerche a Maratta sono già conclusi. Sembra. Cos’era emerso proprio sotto uno dei nuovi sottopassi che si stanno costruendo per la la strada Maratta–Borgo Rivo? Ci faranno sapere quando avranno studiato il materiale ritrovato. Forse.
Si è parlato non poco di quella zona. Perché qualche anno fa era emerso, nelle vicinanze, ma di là del Raccordo Terni Orte, dalle parti di via Casanova, un qualcosa che – dissero gli esperti della Soprintendenza – indicava che lì forse aveva sede, più di duemila anni fa, un agglomerato piuttosto ampio e importante. Non molto lontano dal fiume Nera e dal tracciato della consolare Flaminia. Roba comunque antecedente alla costruzione della strada consolare, e quindi risalente a prima della nascita di Cristo. Si parlò di una scoperta che avrebbe potuto significare niente, oppure che avebbe costretto tutti a ripensare la storia delle origini di Terni. Quegli scavi sono fermi.
La scoperta più recente di insediamenti probabilmente coevi a poche decine di metri di distanza, apriva di nuovo prospettive, forse fantasiose, ma comumnque affascinanti. Finito tutto. Una bella passata di catrame e siamo a posto. Quella strada di collegamento Maratta–Borgo Rivo sembra sia diventata all’improvviso di importanza capitale, anche se per qualche decennio – da tanto se ne parla e la si aspetta – non è stato così. D’altra parte l’interesse per quella zona non è mai stato forte: pare possibile che nei primi anni Settanta del secolo scorso, ossia quarant’anni fa, quando hannno costruito il raccordo non abbiano trovato proprio niente? Di sicuro nessuno lo ha saputo. Vale la pena notare, comunque, che il Rato passa proprio in mezzo alle aree dei ritrovamenti.
©Riproduzione riservata
Vedi anche: Valentia, la città madre di Terni→