
A Castelsantangelo, dalle rocce dei Monti Sibillini, nasce il fiume Nera. Nelle Marche, quindi, appena al di là dei confini dell’Umbria nel cui territorio il fiume entra dopo aver percorso una ventina di chilometri ed aver toccato i Comuni di Ussita e Visso.
L’acqua sgorga in località Vallinfante, poche centinaia di metri a monte rispetto a Castelsantangelo sul Nera che subito s’ingrossa raccogliendo l’acqua di numerose sorgenti minori circostanti. Ma quando arriva nel centro abitato di Castelsantangelo, è ancora poco più di una “forma”. Eppure sulla piazza del piccolo paese c’è la testimonianza che, quando vuole, la natura sa sorprendere. Proprio lì, a memoria di questo, c’è una scritta sulla parete esterna dell’antica chiesa di Santo Spirito: “Alluvione del 27,7,1906”. Segno il livello raggiunto dalle acque durante lo straripamento del Nera, che avemnne in quel giorno, nell’estate di quasi 110 annni fa. Altezza coniderevole, che va ben oltre la statura di un uomo normale-.
E’ un gioiello, quella piazzetta, dominata dalla facciata della Chiesa del Santo Spirito. Sulla sinistra, nell’antico muro costuito con sassi di fiume, s’apre una porta ricca di “insegne” che ne fanno anche un po’ la storia. L’indicazione più antica è quella del 1575 ed è relativa alla presenza di un “Hospitale”, ovviamente di Santo Spirito. Da “Hospitale” a Farmacia e sede della Pro Loco. Non c’è più né questa (spostatasi pochi metri più oltre lungo la via Sant’Angelo che lambisce la piazzetta) né quella, visto che la farmacia si trova ora in prossimità dell’incrocio tra la strada che esce dal centro abitato e la provinciale per Visso.
Non è quella di Santo Spirito la chiesa più “ricca” di Castelsantangelo, ma diventa particolarmente interessante per quella indicazione che reca sul lato destro rispetto a chi guarda, a segnare il livello raggiunto da acqua e fango in occasione di quella disastrosa, inaspettata alluvione, Non fu tutta colpa del Nera, che in prossimità delle sorgenti non è certo un fiume da incutere timore. La grande quantità d’acqua era scesa dal costone dei mondi verso la valle ed aveva trascinato detriti e pietrisco. Conseguenza, si disse già allora, di un disboscamento troppo pesante, I danni furono ingenti.
Le sorgenti del Nera, frequntate da molti che riempiono damigiane d’acqua sorgiva, si trovano poco oltre Castelsantangelo per chi proviene da Visso, nei pressi della frazione di Vallinfante.
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